mercoledì 2 febbraio 2011

Fate l’amore con il sapore – dovecomecosa mangiare a New York (post finalmente concluso!)

In questo post cerco di elencare e recensire tutti – più o meno – i posti in cui ho mangiato qui a New York, in modo che chi vuole un consiglio possa trovarlo!
Ovviamente il mio non è un parere professionale, ma vi garantisco che sono molto golosa e anche molto esigente… quindi mi auto-sposorizzo come persona adatta a dare consigli in merito al cibo. ;)
In più, come potete notare, in quattro mesi e mezzo di posti ne ho provati un bel po’… e pensate che di mesi me ne mancano ancora due! :D
Per questo cercherò di essere sintetica, se poi volete informazioni più dettagliate su qualcosa di specifico potete scrivermi e ve le fornirò.

*** Nota: per capire la questione del "sanitary inspection grade", leggete questo articolo comparso su NUOK! ***
Siccome le operazioni si stanno rivelando più lunghe del previsto, inserirò le recensioni un pò alla volta, in ordine alfabetico, corredandole di foto! ;)

Chiedo scusa a chi non sopporta la parola "brunch", perchè se la vedrà comparire davanti spesso... giuro che la userò solo quando è strettamente necessario! D'altronde il brunch è diverso dal breakfast e dal lunch, quindi mettetevi l'anima in pace ed accettatelo! :D

Enjoy!

Ako 

Locale molto carino, a luci soffuse, con arredamento “pulito e lineare” stile jap moderno. Vastissima scelta di piatti nel menu, con pesce sia crudo che cotto, zuppe, noodles, dolci… insomma tutta la cucina giapponese nelle sue varianti. Le porzioni sono decisamente abbondanti, anche quelle delle rolls (su cui altri locali lesinano). Tutti i piatti sono molto coreografici, ma i “sushi platters” sono veri e propri capolavori di architettura e colore, serviti su più livelli e con in cima alla piramide un simpatico bicchierino da martini con tanto di lucina colorata al suo interno e fiori a completare l’opera. Una meraviglia, per gli occhi e anche per il palato! Tutto decisamente gustoso, sia il cibo cotto (nel nostro caso miso soup, combo tempura e riso fritto coi gamberi) che quello crudo (le mie meravigliose e buonissime marble trio rolls). I prezzi sono medi, il servizio molto cordiale e veloce.
Voto: 8.5
Sanitary inspection grade: non ancora valutato

Bakery che ha varie location, io sono stata in quella che si trova dentro al Chelsea Market. Vendono pane, focacce ed altri prodotti salati di vario genere, oltre a tutti i dolci della tradizione americana. Io ho mangiato un ottimo maxi-cookie, quello classico con le gocce di cioccolato, e devo dire che è uno dei più buoni che abbia assaggiato a New York. Perfetto bilanciamento di dolce/cioccolatoso/burroso e salato… grazie proprio ad alcuni granelli di sale contenuti nell’impasto, che gli davano quel piacevolissimo “quid” in più. I prezzi sono quelli soliti di questo tipo di prodotti. La particolarità di questa bakery è che è dotata di vetrate a vista sulla zona in cui pane&co vengono impastati, lasciati lievitare e cotti… interessante, per i curiosi che vogliono dare un’occhiata al procedimento di produzione!
Voto: 8
Sanitary inspection grade: A
 
Argo Tea Cafe
Se siete amanti del the, questo è il vostro paradiso. Se non lo siete (come me), qui lo diventerete. Tantissimi tipi di the, semplici o inseriti in drink super fantasiosi (caldi o freddi) che vi consiglio vivamente di provare perché il vostro palato ne rimarrà molto soddisfatto! Personalmente ho provato il “teappuccino” alla nocciola (in questo caso potete scegliere il tipo di the e di latte che desiderate) ed il “red velvet” (the rosso + lampone + cioccolato bianco + latte a scelta). Ovviamente hanno anche diversi tipi di caffè, ma non è la loro specialità. Vendono anche bakery dolce e salata, nonché insalate (i salati sono tutti molto salutari). Non solo, c’è una piccola zona-shop dove potete trovare un sacco di accessori per il the e moltissimi tipi di the astrusi (e molto sfiziosi) che vengono venduti sfusi. Personalmente trovo che questo posto sia un’ottima alternativa a Starbucks, per chi ama la teina e i luoghi un po’ meno stereotipati (anche qui potete trovare prese per il computer e linea wifi, quindi è ottimo anche da questo punto di vista). I prezzi delle bevande “base” sono leggermente più alti che in altri posti, ma per il resto siamo lì nella media.
Voto: 8
Sanitary inspection grade: B


Meraviglioso gioiellino, uno dei tanti che si possono trovare a Williamsburg. Piccola bakery dall’influenza francese (non che l’abbia notato, ma lo dicono tutti e quindi lo dico anche io per fare un po’ chic), arredata in maniera adorabile con mobili di antiquariato ed angoli che sembrano usciti dalla casa delle bambole. Vendono dolci di pasticceria secca, con dei piccoli tocchi di originalità che li rendono un po’ diversi dal solito: io ho mangiato un enorme cookie con arachidi intere e cioccolata sciolta nel mezzo (mentre solitamente si trovano col burro d’arachidi e i pezzi di cioccolata dura), con sopra una spolverata di sale grosso. Buonissimo. Propongono anche tante bevande fra cui molti tipi di the. In più, cosa rara nelle bakery newyorkesi, vendono anche il pane! E nella prima parte della giornata ci si può anche consumare un pasto veloce (credo per lo più a base di panini farciti). Personale molto pittoresco (ragazze che indossano delle tute da lavoro azzurre, un po’ tipo quelle dei meccanici), prezzi medi. Decisamente un posto che merita!
Voto: 8
Sanitary inspection grade: non ancora valutato

Locale sotterraneo, spazioso, che ospita quotidianamente eventi musicali spesso anche di primo livello (ci hanno suonato i più grandi maestri del blues) e che organizza fra le altre cose dei fantastici “brunch musicali”. Personalmente sono andata due volte al gospel brunch, animato dall’Harlem Gospel Choir. Esperienza unica! Ok, costa parecchio, ma include il loro meraviglioso spettacolo oltre che un buffet stile “soul”, in cui ovviamente potete trovare tutte le portate tradizionali americane salate e dolci. Vi alzerete da lì super-appesantiti, ma tranquilli che passerà. E anzi, vi consiglio di trafugare un po’ di brownies (ottimi) da portare via. Attenti però, che se ordinate da bere qualcosa di extra (che non sia caffè, the, succo d’arancia o acqua del rubinetto) lo pagherete più che profumatamente.
Voto: 8 (più per il gospel che per il brunch, a cui avrei dato un 7)
Sanitary inspection grade: non pervenuto
Un posticino molto cozy e arredato in modo caratteristico, minuscolo ma pieno di tavolini e dotato di rete wi-fi. Ottimo per una colazione, un pranzo veloce o qualche ora di relax sorseggiando un caffè… o magari uno dei loro enormi cappuccini super schiumosi! I dolci (dai cookies ai muffin, dai croissant ai brownies, eccetera) provengono da una bakery che dista due block da lì (Dough, che potete trovare recensita sempre in questo post) e sono originalissimi e decisamente buoni. Vendono anche qualche prodotto di bakery salato, e nel menu potete trovare diversi tipi di sandwich o bagle, insieme all’elenco degli ingredienti nel caso abbiate voglia di qualcosa di differente. I prezzi sono bassi, il servizio è cordiale (i sorrisi delle ragazze vi metteranno molto a vostro agio) anche se un po’ lento… ma di una lentezza che ci sta bene, è perfetta in quel contesto. Curiosità: al muro è appesa una lavagnetta che recita “Regala un caffè ad un amico”… nella colonna di destra, il mittente può scrivere il suo nome, e in quella di sinistra deve invece scrivere il nome di chi riceverà il caffè. Isn’t it cute?
Voto: 8
Sanitary inspection grade: A
Il primo ristorante in cui ho mangiato. Locale molto bello e spazioso, stile New Orleans con tanto di alligatore impagliato alla parete. Ottimi hamburger di tanti tipi, serviti con curly o waffle fries. Vi sconsiglio il panino con il portobello mushroom al posto del burger, a meno che non vi piacciano le marinature molto molto aspre. Porzioni abbondantissime. I cocktail costano decisamente poco, soprattutto perché ogni giorno hanno degli specials a prezzo scontato (dai 5$ in su), e sono decisamente buoni. Musica in sottofondo, megaschermi per partite e compagnia bella. Servizio veloce e cordiale. Prezzi medi/medio bassi.
Voto: 8
Sanitary inspection grade: A
Dunque. Il locale è molto caratteristico (hanno diverse location, non so se siano tutte così belline), molto americano, ripieno di decine e decine di tv di tutte le taglie, sintonizzate sui match sportivi. E’ il tipico locale in cui andare a far casino con un gruppo di amici, soprattutto se siete del genere “Oggi ho proprio voglia di alette di pollo barbecue e birra a fiumi, mentre guardo il superbowl”. Io ci sono andata in compagnia, una sera in cui c’era il karaoke con la live band invece delle solite basi… di sicuro ci si diverte! Il cibo non è niente di speciale, anzi l’hamburger era piuttosto insoddisfacente. Se siete amanti della salsa barbecue, loro ne hanno un sacco di tipi diversi in cui potete inzuppare tutto l’inzuppabile. Le cameriere sono molto socievoli. Molto! E bevono :D I prezzi non li ricordo precisamente, ma mi pare fossero medi.
Voto: 6
Sanitary inspection grade: non ancora valutato
Location da sogno: locale enorme, arioso, con vetrate giganti che affacciano sul ponte di Brooklyn. Hamburger ottimi e consigliatissimi, ma ho visto sugli altri tavoli anche dei piatti “da brunch” che mi hanno lasciato a bocca aperta… diciamo che erano invitanti (anche se le porzioni erano decisamente troppo abbondanti)! Hanno anche una bakery, quindi immagino che i dolci siano decisamente buoni, ma non li ho provati. Prezzi medio-bassi. Staff non particolarmente degno di nota, ma nemmeno il peggiore che ci sia. Nota per i cinefili: tenete d’occhio i film (italiani) che usciranno in primavera, perché in uno di essi troverete questo locale. ;)
Voto: 8
Sanitary inspection grade: A

Il posto è abbastanza piccolo e affollato (è anche vero che ci sono andata la sera di Halloween), la musica in sottofondo potrebbe renderlo un po’ chiassoso, ma è comunque piacevole. Hamburger soddisfacenti – ed abbondanti tanto per cambiare – e fantasiosi, io per esempio ho preso il salmon burger e mi è piaciuto un bel pò! Servono anche piatti che con i cicciaburger non hanno niente a che fare, quindi il menu asseconda un po’ tutti i gusti. Ottimo anche il mojito con cui abbiamo annaffiato la cena. Prezzi medi, servizio cordiale e veloce.
Voto: 7
Sanitary inspection grade: non ancora valutato
  

Non ho idea di come si presenti il locale, perché ho semplicemente ordinato una pizza a domicilio. Il menu propone, oltre ai piatti della tradizione italo-americana, pizze speciali – con ingredienti prestabiliti dallo chef – o pizze “base” a cui potete aggiungere i topping che desiderate scegliendoli dall’immenso elenco, dopo ovviamente aver deciso di che taglia volete la pie. Non aspettatevi la pizza napoletana autentica, ma piuttosto un’ottima pizza newyorkese! Di sicuro le vostre papille gustative saranno soddisfatte, a meno che non siate proprio dei puristi del genere. I prezzi sono bassi o medi, a seconda di come ve la giostrate. Noi abbiamo speso 17$ per una pizza enorme che ha sfamato tre idrovore… direi che ci è andata più che bene! Per la consegna a domicilio (veloce e puntuale) dovete spendere almeno 10$.
Voto: 8
Sanitary inspection grade: A

Menu tradizionale americano, locale in stile diner anni sessanta americano, con tanto di vetrinetta-frigorifero per delle torte a mille strati… molto americane. Il cibo è buono, non esorbitante ma buono. Io sono andata la sera del Thanksgiving, quindi la cena era a prezzo fisso (basso) e prevedeva tre portate molto traditional e gustose – c’è bisogno di dire che anche qui le porzioni sono abbondanti? Da provare assolutamente: la Coca-cola cake, una torta di pan di spagna al cioccolato fondente a tre strati, farcita e ricoperta con crema al cioccolato, servita calda… una fetta copre il fabbisogno energetico di una giornata intera, ma merita alla grande!
Voto: 7
Sanitary inspection grade: B 

Café piccolo e carino che offre per tutto il giorno una vasta scelta di prodotti da bakery dolci e salati, più o meno “healthy”, anche vegani per chi lo desiderasse. Inoltre propone piatti più sostanziosi – e allettanti, dato che si discostano leggermente dalla monotonia di quelli di altri locali - per un brunch o un pranzo, e ovviamente tutte le bevande calde e fredde che si trovano sempre in questo genere di locale. Il servizio è veloce e sorridente, i prezzi bassi. Attenzione solo al fatto che chiude alle 6 di sera… per cui se prevedete di farci una merenda in compagnia, non andateci troppo tardi!
Voto: 7
Sanitary inspection grade: A

Chikalicious


Purtroppo (o per fortuna) sono riuscita a visitare questo luogo incantato solo ora che sono agli sgoccioli… se l’avessi fatto prima, adesso peserei qualche chilo in più e sarei a rischio diabete! Avete presente le cupcakes di Magnolia? Ecco, scordatevele. A mio parare, queste sono molto, ma molto più buone! Forse leggermente più piccoline… ma poco male, vorrà dire che se ne mangeranno due! Poi, vi sembrerà che dica un’eresia, ma sono leggerissime. Sarà che ho preso una red velvet e non una di quelle super cioccolatose (anche se la triple chocolate ha riscosso un certo successo, quindi mi sento di potervela consigliare anche se non l’ho mangiata personalmente)(per ora), ma l’impasto è morbido e leggero, e il frosting è semplicemente perfetto. Dolce ma non troppo, morbido ma non troppo burroso, sembra quasi una spuma più che una crema al burro – e apprezzo moltissimo questo dettaglio. I gusti delle cupcakes sono tanti ed originali, e verrebbe davvero voglia di provarli tutti… per non parlare del resto del menu!!! I prezzi sono quelli standard della bakery, quindi secondo me bassi rispetto alla qualità offerta. Il locale è piccino picciò, però noi siamo riusciti lo stesso a spiaccicarci sul bancone lungo il muro e a mangiare lì. Nota interessante: esattamente di fronte alla bakery, dall’altro lato della strada, c’è il “Chikalicious Dessert Club”, un locale tutto bianco scintillante e chic in cui si siede al bancone e si possono gustare dei dolci super attraenti con abbinamenti alcolici. Credo che sia un luogo molto ambito, a giudicare dal cartello esterno che diceva di andare a lasciare il proprio nome e numero di telefono, in modo da essere richiamati una volta arrivato il proprio turno.
Voto: 9
Sanitary inspection grade: A
Dunque, il locale è abbastanza spazioso, ma evidentemente anche apprezzato quanto basta da essere stracolmo di gente (e per quello che so, non accettano prenotazioni per il brunch), tanto che potrebbe capitarvi di dover aspettare anche un’ora prima di sedervi. E magari vi dovrete sedere a metà fra due tavolini di altezze diverse, con relativa difficoltà di gestione del piatto una volta che ce l’avrete davanti. Il menu del brunch è abbastanza ampio, soprattutto per la sezione “salato”, mentre per quanto riguarda il dolce non c’è molta scelta… ma le poche pietanze presenti ispirano parecchio! Le porzioni sono molto abbondanti, però tenete conto che in alcuni piatti è incluso il contorno e in altri no… nel caso vi interessasse! Rapporto qualità prezzo, secondo me, sfavorevole: sinceramente mi è parso che costi più di quello che merita. Servizio efficiente.
Voto: 7-
Sanitary inspection grade: A


Allora, parliamone. Ho mangiato in questo locale perché i loro hamburger vengono considerati i migliori di New York. Il mio commento è: “Ma de che?!”. Ok, è un locale storico, è unico nel suo genere (mah), ma sinceramente mi ha colpito molto negativamente. Non hanno un menu, e può anche avere senso dato che i piatti proposti sono tre o quattro in tutto. Hanno il cheeseburger, ma se chiedi di poter avere le patatine fritte con sopra una fetta di cheddar, ti dicono che assolutamente non si può (quindi non andate lì con amici vegetariani). Piatti di plastica, patatine “industriali”, pane dell’hamburger anche lui industriale, al livello di quelli di McDonald. La carne è buona, è vero, ma non risolleva il livello di tutto il resto. Il nonnino che prende le ordinazioni è molto caratteristico ma anche abbastanza scortese. C’è parecchio casino nel locale, essendo così rinomato. I prezzi sono molto bassi, e direi anche giustamente.
Voto: 5
Sanitary inspection grade: in sospeso

Crumbs
Una volta ho sentito le mie compagne di università che discutevano sulla qualità delle cupcakes, e si indignavano perché tutti considerano quelle di Magnolia le migliori in assoluto. Loro non erano d’accordo, e hanno nominato più di una volta Crumbs come bakery detentrice del primo posto nel podio delle cupcakes. Ovvio che ho dovuto verificare, non limitandomi alla cupcake ma anche alla whoopie pie, entrambe al gusto red velvet (non entrambe nello stesso giorno però, sarebbe stato troppo!). Tutte e due discrete, molto dolci, col frosting burroso ma non eccessivamente e l’impasto molto morbido, soprattutto quello della cupcake – che peraltro è decisamente enorme (e costa infatti di più di quelle che si trovano in media nelle altre bakery). L’impressione che ho avuto è però che siano dolci fatti un po’ in serie, troppo pastrocchiati pur di renderli accattivanti visivamente, e che costino troppo rispetto a quello che valgono. Un po’ un’americanata, insomma. C’è di meglio: andate a mangiare le vostre cupcakes altrove!
Voto: 7 --
Sanitary inspection grade: A

DimSum GoGo

Ristorante cinese a Chinatown (coerentemente). Abbastanza spazioso ma sempre affollatissimo, è possibile che dobbiate aspettare prima di potervi sedere al tavolo. Il servizio è… difficile. Prima che vengano a chiedervi le ordinazioni o che vi portino il conto, vi sembrerà che siano passati secoli. In più, la maggior parte dei camerieri in realtà non parla inglese quindi sarà forse un po’ arduo farvi capire. A parte ciò, hanno un milione di piatti di tutti i tipi (ma per capire cosa state ordinando dovete padroneggiare i termini “cibiferi” cinesi), ma sono famosi soprattutto per i loro dim-sum, ovvero i ravioli al vapore (o fritti, in alcuni casi) che contengono ripieni di decine di tipi diversi. Nel servizio è compreso un the leggero con cui pasteggiare. Prezzi bassi o al massimo medi.
Voto: 7
Sanitary inspection grade: non ancora valutato


Dough
Minuscola bakery in zona Clinton Hill a Brooklyn, che inforna e produce – in vetrina, quindi potete osservare tutto il processo live - un sacco di tipi di dolci (venduti per esempio al Bedford Hill Coffee Bar di cui ho parlato sopra), ma che vende solo ed esclusivamente ciambelle! Oltre alle bevande ovviamente, e a qualche prodotto confezionato come the, miscele per fare dolci e cioccolata. Ma torniamo alle loro ciambelle: sono ENORMI e i gusti sono decisamente diversi dai soliti. Ad esempio, potete trovare la doughnut al dulce de leche e mandorle, quelle più classiche al coffee latte o al cioccolato, quelle al limone e semi di papavero, all'arancia rossa, oppure al nonmiricordocosa e fiori di ibisco e tutta una serie di altri abbinamenti strani che purtroppo non ricordo… senza dimenticare che hanno anche dei goduriosi bomboloni alla nutella! Ognuna di queste delizie mi pare costi 2$, e li vale tutti (se non di più). Il caffè non era gran che invece, ma non si può avere tutto dalla vita! Il servizio è gorgeous: state lì 5 minuti e noterete la commessa che canta e balla al ritmo della musica diffusa nel negozio! :)
Voto: 8
Sanitary inspection grade: non pervenuto

Dumont Restaurant


Standing ovation per i loro hamburger!!! In assoluto i più buoni che io abbia mangiato nella mia vita. Carne perfetta, succosa e magra, pane artigianale, patatine fritte ottime, porzioni anche qui abbondantissime. Fantastici anche i loro mac’n’cheese, serviti, con o senza bacon, in “monoporzioni” con la loro bella crosticina sopra. Il menu è molto vario, ma sinceramente vi consiglio di buttarvi sull’hamburger senza esitazione… è imperdibile, garantito! Il posto è abbastanza piccolo e si riempie in fretta, potrebbe capitarvi di dover aspettare prima di sedervi. Bello anche il giardino sul retro, che d’inverno viene chiuso e riscaldato con stufe in modo da poter continuare ad utilizzarlo. Ma se fuori è molto freddo, cercate di evitarlo se riuscite: le stufe non sono onnipotenti, e, per quanto caratteristico, mangiare al gelo non è la cosa più simpatica del mondo. Prezzi medi/medio alti.
Voto: 9
Sanitary inspection grade: in sospeso

Ellen's Stardus Diner


Antefatto: questo locale è unico nel suo genere, è un diner stile anni 50, in cui i camerieri sono giovani cantanti/attori/ballerini che stanno studiando per lavorare negli spettacoli in scena a Broadway, e che mentre servono ai tavoli cantano in mezzo ai clienti-pubblico, spesso coinvolgendo nella performance (come si può vedere in questo video, che ho girato io)! Per quanto riguarda il cibo, è quello tipico da diner: ipercalorico e alquanto fritto, ma anche per questo soddisfacentemente gustoso. Gli hamburger però lasciano un po’ a desiderare, non tanto per la carne quanto piuttosto per il panino, che non viene scaldato – porca miseria. Anche i dolci non sono male, e molto buono è il caffè alla nocciola. Prezzi medio/alti, ma sinceramente non mi dispiace dato che il locale è così particolare. Servizio… bè, coi fiocchi e controfiocchi! :D
Voto: 8
Sanitary inspection grade: non ancora valutato

Europan Bakery Café


Una bakery decisamente ben fornita: dalla pasticceria secca (tipo cookies & co), a quella al cucchiaio (torte cremose che sembrano capolavori), fino ad arrivare a panini e wraps di tutti i tipi possibili immaginabili, farciti così tanto che sembra debbano esplodere da un momento all’altro. Ci metterete una vita a scegliere ciò che volete. Le torte non sono male, ma non sono nemmeno tanto buone quanto ci si aspetterebbe a vederne l’aspetto. Il caffè – mi dicono – era bruciato. Prezzi medio alti. La cosa buona è che c’è abbastanza spazio da potersi sedere e, come nel nostro caso, la cosa si rivela utile se fuori c’è un tempo da lupi. Insomma, senza infamia e senza lode… ma non credo ci tornerò.
Voto: 6
Sanitary inspection grade: A


Ristorante arredato splendidamente, con chef italiano che cucina in modo divino sia piatti italiani che americani. Ci sono andata quasi sempre per il brunch, a parte in un’occasione in cui ho cenato lì, e devo dire che sono sempre rimasta più che soddisfatta! Sia i pancakes che i piatti salati sono decisamente ottimi (e abbondanti, a volte persino troppo!). I dessert sono da acquolina in bocca, e la cosa che adoro di questo locale è che alla fine del pasto ti portano delle palline di pastella fritte e spolverate di zucchero, da intingere in una cremina alla vaniglia che… chevvelodicoaffà! Varrebbero il viaggio da sole! Prezzi decisamente bassi rispetto alla qualità di ciò che viene offerto, servizio giovane e cordiale, a volte un pochino lento quando si tratta di chiudere il conto.
Voto: 9
Sanitary inspection grade: non ancora valutato

Food Court at Pier 17


Dentro al famoso centro commerciale Pier 17, a South Street Seaport, fra le varie cose c’è anche una “food court”, ovvero una specie di atrio su cui si affacciano una decina (almeno) di ristoranti take away. Soluzione comodissima quando si è in diversi amici e non si riesce ad accordarsi su dove andare a mangiare! Semplicemente, ognuno può scegliere il proprio bancone preferito, prendere il proprio piatto e poi andare a consumare il pasto ad uno dei tavoli comuni. I prezzi sono generalmente molto bassi, soprattutto se si tratta di cibo asiatico. La qualità non è eccelsa ma è comunque soddisfacente!
Voto: 7
Sanitary inspection grade: non pervenuto.





Ecco a voi delle menti geniali: in questo piccolo locale di Williamsburg vengono serviti tutti i piatti tipici da fast food (hamburger, hot dog, patatine, fish&chips, mac’n’cheese, alette fritte con tutte le loro salse, milk shakes e compagnia bella)… ma sono tutti finti! Sì, anche quei bastoncini di pesce che hanno il sapore e la consistenza esatta dei bastoncini findus… in realtà sono di tofu! O seitan, non sono così esperta da capire la differenza… ma se siete vegani, potete stare tranquilli: in questo locale potete mangiare tutte le prelibate schifezze che di solito vi sono precluse, perché non troverete nessuna traccia di carne, pesce, uova o altri derivati animali. Figo eh? E se siete onnivori, perché non lasciarsi tentare per una volta dalla curiosità di provare una “mock wing” (aletta di pollo finta)? Resterete stupiti: non solo il sapore è quello delle ali di pollo vere, ma troverete persino un simpatico bastoncino di legno che simula l’osso! :D Le porzioni sono megagalattiche, tenetene conto quando ordinate e non fatevi prendere troppo la mano dalla curiosità! I prezzi sono bassi, il servizio è simil-self… non ci sono camerieri, come nei veri fast food dovete andare al bancone ad ordinare e ritirare le vostre pietanze. Ah, non servono alcolici nel locale: se li volete, comprateli ad un liquor store (ce n’è uno poco distante) e potrete tranquillamente berli dentro.
Voto: 7
Sanitary inspection grade: non ancora valutato

Fortunato Brothers Bakery
Un bar-pasticceria italiano, italiano vero! Con tanto di rumore di tazzine e aroma di caffè… bè, non aroma forte come nei bar italiani, ma comunque c’è. Un bar coi tavolini, coi clienti abituali – anziani italoamericani che parlano in dialetto stretto - con il proprietario che organizza il pullman per andare a sentire Orietta Berti in Canada o.O . La pasticceria spazia dalle tipicità italiane (sfogliatelle, cannoli, marzapane e anche gelato) a quelle americane (cheesecake - molto buone - , cookies, torte che sembrano finte - quella al cioccolato merita!). Devo dire che mi è stato riportato con mio disappunto che il ripieno dei cannoli sa di cannella, il che è un’ingiuria incommensurabile, ma per il resto le paste sono buone. E cappuccino e caffè sono buoni pure loro. I prezzi sono un po’ altini, o per lo meno più alti di quelli di un bar pasticceria in Italia... ma qui siamo in Ammeriga! 
Voto: 7
Sanitary inspection grade: non pervenuto.

Che spreco di tempo e denaro! Fila chilometrica (un’ora e un quarto sotto il sole), locale stracolmo di tavoli, tanto che vi troverete a mangiare con i gomiti degli altri nel vostro piatto – ci mancavano solo i tavolini a castello (se esistessero sono certa che li userebbero). Viene spacciata come la miglior pizza di New York, ma non credeteci assolutamente, anzi posso dire che la pizza di qualsiasi Ray’s è più buona. Si possono scegliere due diverse misure ed aggiungere toppings secondo i propri gusti, ma la salsa di pomodoro è acidula, la mozzarella è in realtà plastica totalmente insapore e chimicamente bianca… l’unica cosa salvabile è l’impasto, anche se tendono a bruciarlo. Prezzi alti, decisamente troppo alti rispetto alla qualità. Per caso si capisce come la penso riguardo a questo posto?
Voto: 3
Sanitary inspection grade: in sospeso

Catena di locali dove potete trovare sostanzialmente zuppe, insalate (personalizzabili, come sempre, scegliendo gli ingredienti che volete mixare alla parte “verde”) e sandwich, con possibilità di combinazioni tipo insalata-zuppa o zuppa-sandwich. Le loro specialità sono proprio le zuppe: sono molto gustose, ne propongono di tantissimi tipi e sono tutte “fatte in casa”. Si può scegliere anche la taglia (piccola, media o grande), e sul menu – di fianco al nome della zuppa – si trovano delle lettere: V se è vegetariana, L se è a ridotto contenuto di grassi, D se non contiene prodotti caseari tipo burro, formaggio o latte. I prezzi sono medi, abbastanza alti sulle insalate come capita dappertutto. E’ un buon posto dove fermarsi per un pranzo veloce, se si vuole qualcosa di più sano del solito. Attenzione però perché la location dove sono andata io non aveva il bagno (va bè che c’è sempre il McDonald d’emergenza dietro l’angolo)!
Voto: 7
Sanitary inspection grade: A

Come dice la parola, l’Highline Ballroom non è un ristorante. È una ballroom: un locale, bello grande, molto fancy, dotato di palco dove ogni sera c’è un concerto diverso (anche di grandi nomi), e dotato anche di servizio bar e cucina. Il motivo per cui ci sono andata, quindi, era un concerto (meraviglioso, fra l’altro), però, intanto che ero lì, siccome c’è la consumazione obbligatoria al tavolo di almeno 10$ a testa e siccome l’ora era quella di cena, ci ho anche mangiato. I prezzi sono alti, a parte quelli di un paio di piatti che sono “solo” medi. Il problema è che pur essendo prezzi medi ed affrontabili, il piatto poi non riempie. Buono eh, per carità, niente di strabiliante ma buono e presentato in modo simpatico. Però non posso alzarmi da tavola con la fame dopo aver speso 30$! Anche i cocktail: non sono male, ma sono piccoli. Insomma: tutto potrebbe essere un po’ più buono e un po’ più abbondante, visto quanto si paga. Quindi, andateci a sentire musica - c'è solo l'imbarazzo della scelta! - e prendete il minimo necessario per coprire i vostri 10$ obbligatori, ma niente di più… uomini avvisati, mezzi salvati! Fra l’altro, servizio alquanto imbranato.
Voto: 6- (mi limito a giudicare il ristorante).
Sanitary inspection grade: non ancora valutato.

Mettete una gelida sera di finta primavera a New York. mettete un lungo pomeriggio a passeggio all’aperto fra strade e parchi. Mettete un’amica che sta filmando un timelapse di Manhattan dal Brooklyn Bridge Park. Mettete che state lì con lei un’oretta a farle compagnia. Mettete che ad un certo punto siete talmente assiderati che non riuscite nemmeno più a ragionare, per cui decidete di correre verso il Bubby’s Pie per mangiare qualcosa e riscaldarvi. Mettete che il ristorante in questione sia chiuso per un evento privato (che sfiga!)… vi tocca tornare indietro ed accontentarvi di quello che c’è. Proviamo la pizza? Ok, ma non Grimaldi che fa schifo. Proviamo sto Ignazio, proprio ai piedi del ponte. Dentro fa pure freddino, quindi non ci si riscalda. Servono acqua con interi iceberg galleggianti. Prendiamo due pizze grandi in cinque, una margherita ed una con carciofi e pepperoni (il loro salame leggermente piccante), che bastano a sfamarci (ma contate che noi tre donzelle abbiamo mangiato poco). Personalmente, non mi è piaciuta affatto. O meglio, l’impasto era passabile, il pomodoro pure, ma il formaggio… era troppo formaggioso, troppo forte! Credo che oltre alla “mozzarella” ci fosse anche un pecorino fintissimo… insomma, ho fatto fatica a finire la seconda fetta. Alla fine abbiamo speso abbastanza poco, però non ve lo consiglio comunque, a meno che non siate in emergenza come noi. Il servizio è un po’ trascurato, ci abbiamo messo un tot a farci portare il conto… e dire che il locale era praticamente vuoto!
Voto: 6 -
Sanitary inspection grade: B

Qui ho un conflitto d’interessi, è dura fare una recensione. A parte che è il ristorante in assoluto più vicino a casa mia (30 secondi a piedi), e poi il Passatore è il Passatore. Ne avevo anche già scritto in questo post. Le magliette dei camerieri – italiani - valgono il viaggio, il prosciutto crudo buono vero pure. Per il resto, buoni/molto buoni i primi, con sapori autentici e non “plastificati”. Discreti anche i dolci, anche se devo dire che il tortino al cioccolato forse lo faccio meglio io. Consigliatissima invece una specie di panna cotta al caramello e cioccolato. L’unica pecca è che viene venduto come ristorante romagnolo, ma di romagnolo ha ben poco sul suo menu, a parte il Sangiovese e la piada (che poi, già il fatto che venga chiamata piada e non piadina deve far riflettere :P ). Prezzi bassi. Nel complesso un buon ristorante italiano vero.
Voto: 8 (per orgoglio patriottico, se no forse sarebbe un 7 e mezzo)
Sanitary inspection grade: A

Il deli per antonomasia, storico che più storico non ce n’è. Ci sono passati tutti di qua, anche Meg Ryan, che ci ha finto un orgasmo nella famosa scena di “Harry ti presento Sally”. Sono famosi per il loro pastrami, una carne affumicata e saporita, e per il fatto che mandano salami ai soldati americani in missione. Dentro al locale, potrete scegliere se essere serviti o se usare la modalità self-service (l’unica differenza è che nel primo caso dovrete ovviamente pagare la mancia). Il menu è ricchissimo di sandwich iper-iper farciti di carnazza (secondo me, uno in due basta e avanza), ma anche di tutti gli altri piatti tipici da diner. Comunque, intanto che si va lì, conviene provare sto famoso pastrami, anche perché io personalmente prima di entrare in quel posto non avevo nemmeno idea di cosa fosse! Prezzi bassi. Attenzione: all’ingresso vi daranno un minuscolo bigliettino verde – di cui non ho capito l’utilizzo – che non dovete assolutamente perdere, altrimenti so’ cazzi amari. A parte questa pressione psicologica, è stata un’esperienza che mi è piaciuta!
Voto: 8
Sanitary inspection grade: A


Sofisticato locale francese, poco illuminato e riscaldato da tante candele sparse qua e là sui tavoli, con una sala sul fronte e una sul retro… che è meravigliosa, con tanto di caminetto, poltrone raccolte attorno al fuoco e pianoforte in un angolo! Nonostante il menu proponesse tantissimi piatti sfiziosi, molti dei quali a base di pesce, noi fantasiosissimi italiani ci siamo tutti buttati sul classico burger&fries (non è colpa nostra: ci era stato raccomandato così caldamente che abbiamo dovuto provare), tranne una temeraria che ha optato per un croque-monsieur. Tutto era decisamente buono, con le solite porzioni enormi. La carne era fresca e succosa, il pane particolarmente azzeccato: un panino molto leggero ma non insipido, leggermente tostato e quindi croccantino all’esterno. Confesso, però, che il mio hamburger preferito resta assolutamente quello di Dumont! Per non farci mancare niente, abbiamo provato anche i dolci: la mia crème brulée era veramente buona! Anche se dopo un po’ ho iniziato a scartare lo zucchero caramellato… troppo dolce (ma d’altronde è giustificato, essendo zucchero :P ). I prezzi sono medio/alti, il servizio veloce e sorridente.
Voto: 8
Sanitary inspection grade: valutazione in sospeso.
 
Le Pain Quotidien

Mah. Non mi ha mica convinto. Anche qui ci sono andata perché Fabio Volo lo cita ne “Il giorno in più”, ma anche qui mi è toccato storcere il naso. Il menu è ricchissimo, pieno di piatti che ti fanno abbastanza venire l’acquolina in bocca. Il problema è che poi quando il piatto arriva è tanto carino da vedere, ma tanto, tantissimo leggero. Uno spuntino, e neanche dei più prelibati. Insomma, mi aspettavo molto di più… senza contare i prezzi troppo alti! Nota positiva il servizio, veloce sorridente ed efficiente, ma ovviamente non basta. Oh Fabio, la smetti di dare consigli fuorvianti???
Voto: 6 (striminzito)
Sanitary inspection grade: da A a B/C (è una catena, per cui dipende dalla location)


Questo posto non è un ristorante, bensì un mercato del pesce. Ce ne sono diverse location, io sono andata in quella che si trova dentro al Chelsea Market. Vendono tanti piatti già pronti, caldi e freddi, da asporto. Tutti a base di pesce, tutti a prezzi molto bassi! Vendono anche il pesce fresco, ovviamente, ed offrono un servizio molto particolare: tu puoi andare al bancone, scegliere la tua bella aragosta, comprarla, e loro te la cuociono in diretta. L’aragosta viene poi servita su un piatto con una mega fogliolona di insalata, qualche pomodorino, limone e burro fuso, già tagliata in modo che sia semplice (relativamente) mangiarla anche senza posate vere. Credetemi, le forchettine di plastica in dotazione servono a ben poco, noi abbiamo usato le mani come i cavernicoli… con una certa soddisfazione, da parte mia. Abbiamo mangiato due aragostone in tre, spendendo 18$ a testa… che è ben poco rispetto alla goduria di mangiare così tanta carne di quel crostaceo prelibato! L’unica accortezza che vi suggerisco, come hanno fatto i miei previdenti compari di magnata, è quella di passare da una bakery a prendere un pezzo di pane per accompagnare il piatto… così, giusto perché ci sta bene. Esperienza da provare per tutti gli amanti del genere!
Voto: 8 e mezzo
Sanitary inspection grade: non è valutato perchè non è un ristorante.

Che dire della celeberrima Magnolia Bakery… sia che la conosciate grazie a Sex and the City, sia che l’abbiate trovata ne “Il giorno in più” di Fabio Volo, non ve la potete perdere. Personalmente sono stata solo nella location nel West Village, che è minuscola (quindi non aspettatevi di poter mangiare seduti con calma ad un tavolino – il che non è un problema d’estate, dato che c’è un parco proprio di fronte, ma inizia ad esserlo quando fa freddo) e sempre sempre sempre piena di gente. Ma giustamente: le cupcakes sono ottime, e immagino che anche tutto il resto lo sia. Unica accortezza: non siate ingordi… una cupcake basta e avanza, fidatevi. Sono talmente dolci che è impossibile mangiarne due consecutivamente. Ottimo rapporto qualità prezzo!
Voto: 8
Sanitary inspection grade: A

Mangia Organics


Posticino tipo salad bar, dove si possono trovare per l’appunto insalate, panini, zuppe, piatti caldi e freddi, bakery… potete scegliere se mangiare lì o optare per il take out, nel caso siate di fretta. Il cibo è tutto completamente biologico, e le cotture sono molto salutiste: troverete tantissimi tipi di verdura cotta o cruda, condita in vari modi. Molte le opzioni vegetariane, meno quelle che prevedono carne o pesce. Tutto il cibo che abbiamo assaggiato era ottimo, ed alcuni piatti davvero fantasiosi: ho trovato un tipo di cous cous molto grosso, mai visto prima, condito con verdure crude e pezzetti di mela… buonissimo! L’ideale per chi, per una volta, preferisce stare leggero e optare per un pranzo salutare prima di ributtarsi nel mare di tentazioni ipercaloriche newyorkesi… Prezzi medi.
Voto: 8
Sanitary inspection grade: B


Bar di Greenpoint in cui sono capitata un pò per caso: ci sono andata per ascoltare musica live, ma dato che era ora di cena ci ho anche mangiato. Per quanto riguarda il locale, è molto buio e apparentemente caotico, ma non lasciatevi ingannare: uscite dalla sala principale, piena di musica rock appalla, e andate o alla vostra sinistra (dove dietro una porta magica c’è una stanza col palco e la musica live) oppure dritto in fondo, dove c’è una saletta più tranquilla, coi divani e un calcino. Per mangiare dovete ordinare al bancone, ma poi verrete serviti al tavolo. Il cibo è quello tipico da bar - hamburger di carne o di verdure, alette di pollo (piccantissimissime, state attenti!), sandwich – più alcune opzioni originali – mi sono rimaste impresse le panelle di ceci con pomodoro e mozzarella. Il mio veggie burger era molto buono, anche il pane mi ha colpito positivamente… alcuni di noi hanno poi avuto un po’ di problemi di digestione, ma forse non è stata colpa di questo cibo (era un periodo di tour de force alimentare!). I prezzi sono abbastanza bassi, il servizio un po’ inquietante ma efficiente.
Voto: 7+
Sanitary inspection grade: non pervenuto.

Ristorante di Park Slope arredato meravigliosamente, sembra un gioiellino mediorientale… ed in effetti nasce come ristorante israeliano (mi pare, non vorrei dire cavolate), anche se i piatti che servono sono tipicamente americani o semplicemente con leggere inflessioni esotiche. Il cibo è buono ed abbondante, anche se devo dire che le loro eggs benedict al salmone non sono le migliori che io abbia mai mangiato (Fiore secondo me vince). Veramente ottime invece le patate servite come contorno: saltate in padella, croccanti esternamente e morbide dentro, saporitissime, yum! Chi ha preso la “steak and eggs” si è lamentato per la poca quantità di carne (che in effetti era sommersa sotto le uova strapazzate), quindi siete avvisati. I prezzi sono medi, e il servizio è veloce e cordiale… noi siamo rimasti al tavolo per un paio d’ore e nessuno ci ha detto niente. Carino per un brunch nel weekend.
Voto: 7 e mezzo
Sanitary inspection grade: non ancora valutato.

Motorino

Pizza napoletana vera! Ho ordinato quella con mozzarella di bufala, per testare la “veracità”, ed era stre-pi-to-sa! Confesso che mi sono uscite due lacrimucce quando l’ho addentata… erano troppi mesi che non mangiavo una cosa del genere! L’unica pecca (ma è proprio minima) è che, arrivati all’ultima fetta, il bordo diventa un po’ gommoso. Però amen! Buonissimo anche il tiramisu, con la crema super compatta come piace a me, anche se c’era troppo cacao sopra (io sono una perfezionista eh). Prezzi medi/medio alti. Locale carino anche da cenetta di coppia, anzi forse più da cenetta di coppia che da compagnia casinara. Servizio cordiale e veloce.
Voto: 8
Sanitary inspection grade: non ancora valutato
Siamo entrati in questo minuscolo – e super caratteristico – Irish pub dietro suggerimento del buttafuori del locale dove dovevamo andare a sentire musica live, perché ce l’ha indicato come luogo adatto a mangiare qualcosa di veloce. Ecco, tutto si può dire di quel posto tranne che il servizio è veloce! C’erano una barista e una cameriera, e abbiamo scoperto poi che quest’ultima era anche la cuoca tuttofare in cucina. Una lentezza pachidermica, non solo: era pure fra le persone più scorbutiche che abbia incontrato qua a New York. Nonostante ciò, il cibo non era male, anzi… il fritto era fritto alla perfezione! E anche la pizza non era delle peggiori. Le porzioni erano tutte abbondanti, tranne – mi pare di ricordare – il numero di gamberi infilati in uno dei panini. Prezzi medio/bassi.
Voto: 6
Sanitary inspection grade: non ancora valutato

La loro sede principale, storica – quella che ho provato io – è a Coney Island. E già questo basta per farci un salto. Sono famosi (e storicamente documentati) per gli hot dog, che sono effettivamente molto buoni (di sicuro meglio di quelli dei venditori ambulanti) e vari. Hanno anche il corn dog, quella salsiccia circondata da pastella ed infilzata da un bastoncino che si vede spesso nei film americani. In realtà oltre ad hot dog e a tutte le pietanze classiche da fast food hanno anche un ampio menu a base di pesce, che non ho provato (ovviamente non aspettatevi le linguine alle vongole, ma qualcosa di più tendente verso fish and chips e crabcakes). Prezzi bassi.
Voto: 7 +++ (i + sono come cuoricini d’ammmòre, dovuti alla location)
Sanitary inspection grade: non ancora valutato


Ristorante giapponese minuscolo. Anzi, i locali sono due, uno di fianco all’altro, ma entrambi sono formati da un’unica stanza che contiene quattro/cinque tavoli… e per andare in bagno dovrete passare dalla cucina, precisamente di fianco al tizio che lava i piatti. Se ci andate nel weekend, potreste trovarlo pieno, ma non scoraggiatevi: aspettate il vostro turno, che ne vale assolutamente la pena! Hanno il pesce crudo più buono che si possa desiderare: sapori ben distinguibili (il gambero era da acquolina in bocca), e talmente fresco che si scioglie in bocca! L’unico punto a loro sfavore è che nel sushi, fra il riso ed il pesce, hanno messo un pochino di wasabi… quel tanto che è bastato per farmi andare a fuoco la bocca e per farmi apprendere che quella pappetta verde, oltre che essere piccantissima, ha un sapore disgustoso. Quindi ho dovuto scomporre ogni pezzetto per raschiarla via… se odiate il wasabi, comunque, prendete un bel piatto di sashimi e fatevi portare una ciotola di riso, così risolverete il problema. Spero di tornarci per provare questa soluzione! I prezzi sono più bassi di quelli di altri sushi bar, ma soprattutto il rapporto qualità-prezzo è totalmente favorevole. Il servizio è… giapponese, quindi cordiale, accomodante e veloce. Consigliatissimo.
Voto: 9 e 1/2
Sanitary inspection grade: non ancora valutato.

Café piccino picciò nel West Village, trovato per caso gironzolando in cerca di un posto dove scaldarsi e fare merenda. Posticino in stile molto “alternativo”, messo fra virgolette perché è quell’alternativo che va tanto di moda a New York: tutto organic, tutto con opzioni salutari, anche l’arredamento e i giochi per i bambini sono tutti di legno e altri materiali grezzi, e così via. C’è una vasta scelta di dolcetti particolari, che personalmente però non ho provato perché ho preferito buttarmi sulla loro cioccolata in tazza. Si può decidere la propria percentuale di cacao preferita, quindi si va dalle cioccolate assolutamente super fondenti a quelle più dolci e meno forti. Buona, si sentiva l’ottima qualità del cacao usato, ma un po’ liquida (io sono del partito “la cioccolata in tazza è migliore quando è densa”). Propongono anche tanti tipi di caffè, fra cui quello molto pittoresco che viene fatto colare lentamente direttamente dal filtro alla tazza, sul bancone. Insomma, un posto carino dove passare qualche ora pomeridiana quando fuori fa freddo (dentro il clima è tropicale), sempre se trovate posto a sedere dato l’affollamento! Prezzi medi e personale cortese e sorridente.
Voto: 7
Sanitary inspection grade: non pervenuto

Otto Enoteca Pizzeria
Allora. Sono entrata in questo locale – affollatissimo anche di mercoledì sera – e mi son messa ad aspettare il mio compagno di cena nella zona bar, costellata di tavoli alti attorno ai quali la gente cenava in piedi (non lo farei MAI). Ad un certo punto ho sentito un po’ di agitazione, e non capivo a cosa fosse dovuta… poi ho visto lui: un tabellone enorme di quelli che ci sono nelle stazioni, di quelli vecchi neri che cambiano le scritte di destinazioni e binari cambiando le “tesserine”, che fanno quel rumore tipico. Insomma, se non avete capito guardate l’immagine sullo sfondo del loro sito e capirete. Fatto sta che mi si è riacceso il ricordo di Trenitalia – che non mi manca per niente - e ho cenato tutto il tempo con questa angoscia atavica accesa. Comunque, sul menu troverete una lista infinita di vini italiani, ma con mio sommo dispiacere ce n’erano solo tre/quattro provenienti dall’Emilia Romagna… e mancava il Sangiovese. Il loro bellini in ogni caso era fantastico, fatto con spremuta di arance rosse. Il menu è apparentemente italiano autentico, con una selezione di formaggi vastissima. Io ho provato alcune verdure come antipasto, di cui le lenticchie alla toscana erano buonissime ma non avevano niente di toscano, i cavolini di bruxelles coi peperoni anche loro buonissimi ma non particolarmente italiani e soprattutto la terza verdura non è stata meglio identificata, e ne deduco che di italiano non avesse nulla. La pizza è molto sottile e croccante, una pizza “da Nord Italia”, ma ricoperta di olio, e come formaggio aveva un cacio che cacio non era nemmeno da lontano. Il prosciutto però era vero e buono. Mi hanno parlato benissimo dei gelati, ma non li ho provati. Ah, lo chef è il famosissimo (qui) Batali, ma se è così famosissimo poteva fare un pelino meglio. Il servizio è decisamente solerte e cordiale, i prezzi medi.
Voto: 7
Sanitary inspection grade: non ancora valutato

Passo davanti a questo ristorante tutti i giorni, tornando a casa dalla fermata della metro, da fuori sembra carino ma non ci sono mai entrata. L’ho usato un paio di volte per delle deliveries, e personalmente ho mangiato solo un pad thai. Buono, saporito, decisamente stra-abbondante, economico. Il problema è che poi non l’ho digerito manco morta… ora, potrebbe essere stato un problema mio come del pad thai, fatto sta che non l’ho più riprovato. La consegna è stata puntuale e veloce, ordinare al telefono invece è un po’ un casino se chi è dall’altra parte è asiatico e tu sei italiana. :D
Update: sono andata a mangiare al ristorante, e la qualità del cibo era decisamente peggiore rispetto a quello che avevo provato in precedenza (le uova del mio pad thai erano completamente bruciate). Insomma, se volete mangiare thai andate da qualche altra parte, và... tanto di scelta ce n'è!
Voto: 6-
Sanitary inspection grade: non pervenuto.

Il locale preferito dalle ragazze del laboratorio dove faccio tirocinio! È un posticino piccolo, ideale per il take out, ma se andate nelle ore non di punta riuscirete anche a trovare posto a sedere. I loro falafel sandwich (o più che sandwich: pita) sono ottimi, abbondanti, personalizzabili ed economicissimi. Le insalate sono anch’esse enormi ma costano leggermente di più. Quelle più semplici sono composte da una verdura (baby spinach o mixed greens) e tre toppings (consiglio vivamente il loro hummus home made!), poi si possono aggiungere altri ingredienti che variano nel prezzo. Non fatevi dare salsine aggiuntive (che costano), tanto poi di fianco ai tovagliolini e alle posate ne troverete una bianca buonissima e gratuita. Personalmente adoro le loro insalate… l’unico problema è che il mix ceci + aglio (non tanto, ma c’è) che troverete nei falafel e nell’hummus potrebbe creare qualche effetto collaterale! :P
Voto: 8
Sanitary inspection grade: non ancora valutato


Da un locale così vicino al Rockefeller Center mi aspettavo una roba molto più ricercata e costosa, invece si tratta di un tipico diner anni 60, molto caratteristico, di cui ho adorato l’arredamento che c’è nella prima sala: in pratica sono tutte poltroncine a ferro di cavallo con tavolini minuscoli “monopersona”… si mangia guardandosi tutti in faccia ma stando lontani l’uno dall’altro! Non so se riesco a spiegarmi (magari la foto aiuta), ma era una sistemazione molto particolare che ho visto solo lì… comunque, per quanto riguarda il cibo, non so in realtà se il loro hamburger sia così favoloso come da nome del locale, io ho mangiato un veggie burger che non era male ma non era nemmeno qualcosa di eccelso. Tanti i tipi di patatine fritte, noi abbiamo provato le steak e le curly, entrambe buone! Mi pare che i prezzi fossero medio/bassi. Il servizio è molto pittoresco, soprattutto grazie ad un cameriere che avrà avuto cent’anni per gamba ma che continuava imperterrito a fare il suo lavoro, a passo di lumaca!
Voto: 6
Sanitary inspection grade: B

Quando uscirete dalla metropolitana, vi chiederete dove siete finiti. Non temete, è proprio la stazione giusta, non cedete alla tentazione di riprendere il treno e tornare indietro! Il posto è un po’ sperduto nel nulla, è vero, ed è anche facile non notare l’entrata perché l’insegna non è illuminata. Ma anche in questo caso, non perdetevi d’animo: superate le titubanze, ne vale la pena! Anche l’interno del posto vi lascerà un po’ perplessi, vi avviso. Non tanto l’ambiente principale, quanto piuttosto quello secondario, che poi sarebbe il giardino esterno… che probabilmente d’estate è molto piacevole, mentre d’inverno è solo molto freddo nonostante le stufe! Se ci andrete nel weekend, dovrete probabilmente aspettare il vostro turno per tempi che possono diventare anche lunghi… in quel caso, il suggerimento è di andare nel loro bar-tenda: un bar letteralmente ricavato in una tenda enorme, dove vi consiglio di assaggiare il loro hot apple cider… il migliore che io abbia bevuto! Ok, l’attesa potrebbe diventare snervante, ma vi garantisco che il risultato vi ripagherà e vi farà dimenticare tutti i lati negativi della questione! Nel menu hanno un po’ di tutto (fra cui tanti prodotti tipici italiani), ma la loro pizza è qualcosa di spettacolare, quindi vi suggerisco di provare quella! L’impasto è perfetto dal primo morso all'ultimo, croccante ma anche morbido, gli ingredienti che usano sono super genuini e “veraci” (i formaggi hanno i loro sapori ben definiti, sapori veri), le verdure se le coltivano nel loro orticello… insomma, merita alla grandissima, è nettamente la miglior pizza che io abbia mangiato a New York. Lo stile del locale è molto hipster/trasandato, quindi siate pronti anche a quello (nel caso non vi piaccia dovrete superare anche questo “contro”, ma per la loro pizza ne vale la pena). I prezzi sono medio/bassi.
Voto: 9
Sanitary grade inspection: non ancora valutato

Location meravigliosa per questo ristorante thai: un Buddha enorme domina la scena, insieme ad una vasca piena d’acqua che occupa buona parte della sala centrale. Luci soffuse, arredamento soft e pulito, molto zen. Stupendi anche i bagni, che meritano una visita! Il cibo è buono e ben cucinato: stuzzicanti gli antipasti, gustoso (anche se un po’ insipido) il pad thai, servito in una porzione enorme che ho finito comunque! Prezzi medi, servizio veloce e cortese. Perfetto per un appuntamento romantico… l’unica cosa che mi spaventa un po’ è leggere l’elenco delle infrazioni igieniche commesse! O___O
Voto: 7
Sanitary inspection grade: valutazione in sospeso


L’hamburger non è male ma non è fra i migliori del mondo (mi dicono che la versione vegetariana sia super-buona, ma non l’ho ancora provata), le cheese fries sono alquanto unte ma contemporaneamente molto buonerrime. Ho provato anche la cioccolata calda al burro d’arachidi, che era l’apoteosi della goduria… peccato l’abbiano avuta solo per un periodo limitato. I prezzi sono bassi. Quello che fa la differenza è comunque la location: è una catapecchia (“shack”) inserita nel Madison Square Park, illuminato da fili di lucine bianche che rendono l’atmosfera molto romantica. I tavolini sono all’aperto, e per non morire di freddo in inverno ci sono un po’ di stufe a fungo qua e là. Altra cosa carina è che al momento dell’ordine vi daranno un telecomando che magicamente inizierà a vibrare (“shake”) quando il vostro cibo sarà pronto.
Voto: 8
Sanitary inspection grade: A

Va bè, Starbucks lo conoscete tutti, ce n’è uno ad ogni angolo di New York così come di tanti altri posti del mondo. Comunque cosa dire? Hanno tantissimi tipi di caffè, frappuccini, the, e chi più ne ha più ne metta. I prezzi secondo me sono un po’ più alti che in altri posti, e non sempre questo equivale a maggiore qualità… comunque di base è tutto buono (state lontani dall’eggnogg però, è terribile!). Anche la sezione bakery non è male, e soprattutto è economica: ottima per buchi allo stomaco improvvisi. Lasciate perdere i sandwich invece: costano tanto, sono piccoli e nemmeno tanto gustosi. Altro punto a favore, se siete computer-obsessed o se amate lavorare nei café come va tanto di moda qui, è la linea wi-fi gratuita.
Voto: 7
Sanitary inspection grade: la maggior parte hanno una A, ma alcuni hanno ottenuto una B o addirittura C.

Ristorante fusion giapponese-brasiliano (più tendente al jap nel cibo, e al Sudamerica nell’atmosfera), carino da vedere (soprattutto il lounge) e buono da mangiare! I piatti di rolls sono troppo piccoli rispetto a quello che costano, ma se vi buttate sui bento specials non rimarrete delusi: miso soup, insalata mista (condita in modo superlativo, devo farmi dare la ricetta :P ), tuna rolls, riso in bianco e pietanza principale a vostra scelta (ad esempio salmone, pollo o rib eye in salsa teriyaki)… tutto ottimo. I prezzi sono medi o medio/alti, il servizio un po’ lento ma molto cordiale (con tanto di sushi-guys che vi urlano calorosamente i loro saluti quando arrivate e ve ne andate). Merita una visita!
Voto: 8
Sanitary inspection grade: A
Cucina tipica americana, stile diner/fast food. Tanta, tanta gente (sarà che era la location vicino al Rockefeller, in un giorno di pioggia). I prezzi sono alti, in più era un orario un po’ scrauso per cui abbiamo mangiato i piatti più economici trovati… un pasto inusuale. La crema di broccoli non era male ma era troppo, troppo piena di aglio, il purè era super pepato, e le crocchette di mozzarella non erano di vera mozzarella. Il servizio mi pare sia stato abbastanza veloce ma un po’ menefreghista. Si nota che non mi è piaciuto particolarmente?
Voto: 5
Sanitary inspection grade: non pervenuto. 
Localino minuscolo, consigliato per il take out (anche perché i posti a sedere saranno sì e no quattro). I falafel sono di tre tipi, più o meno speziati, fritti sul momento e davvero buoni. Il falafel sandwich, oltre ad essere gustoso, è enorme e molto economico, il che può essere decisamente un punto a favore. Hanno anche tanti piatti composti da vari ingredienti ed insalate assemblabili secondo il vostro gusto. Tutto vegetariano. Un po’ di caos nelle ore di punta, ma è un buon indice di gradimento! Ho recentemente scoperto che hanno anche un truck che se ne va a zonzo per la città.
Voto: 7
Sanitary inspection grade: A
Le bagels sono il pane quotidiano dei veri newyorkesi… in questo posto, le fanno particolarmente buone. E varie (bianca, integrale, al sesamo, ai mille semini, al mais dolce, alla zucca, al cioccolato, al cocco, al french toast, e chi più ne ha più ne metta). E anche i cream cheese (tutti home made, e tutti “assaggiabili” prima di decidere quale scegliere) e le altre farciture sono tantissimi. Insomma, le combinazioni sono infinite, sia dolci che salate! Prezzi veramente bassissimi. C’è sempre la fila nei weekend, soprattutto nelle ore di punta, e la mattina per colazione. È un ottimo posto dove comprare il pranzo, se avete in programma una giornata frenetica!
Voto: 8
Sanitary inspection grade: valutazione in sospeso.

Non so se ne abbiate sentito parlare, ma questo locale è famoso perchè ruota di 360° su se stesso, offrendo una panoramica completa di New York dall’alto. Si divide in lounge, dove potrete bere qualche drink e mangiare al buffet (costo: poco più di 30$), e ristorante, dove la cena (a prezzo fisso, con menu differenti a seconda dell’orario – pre/post theater) viene servita al tavolo da camerieri particolarmente cordiali e simpatici… o per lo meno il nostro Brian lo era! La cena si compone di antipasto, piatto principale e dolce, il tutto a scelta fra alcune opzioni proposte. Sinceramente, avevo paura che i gestori puntassero sulla vista mozzafiato come “scusa” per i prezzi alti, ma mi sono dovuta ricredere: tutti i piatti erano sopraffini, e valevano assolutamente il loro prezzo. Molto armoniosi ed artistici a livello visivo, ed ottimi a livello gustativo, con tanto di abbinamenti originali azzeccatissimi. Porzioni decisamente abbondanti, anche se non lo si nota ad occhio, poiché sono presentate con un’architettura molto “nouvelle cuisine”. Perfetto per le occasioni speciali, come quella per cui l'abbiamo scelto noi.
Voto: 9
Sanitary inspection grade: A
Uno dei tanti deli che si trovano a New York, che serve sandwich, insalate, zuppe, prodotti di bakery e compagnia. Quelo che ho assaggiato era buono, in particolare la zuppa di lenticchie dove ho scovato un bel po’ di foglie di alloro, che adoro. Però poi non l’ho digerita. I prezzi variano, ma diciamo che sono medi. I tizi che ci lavorano sono un po’ scorbutici.
Voto: 6
Sanitary inspection grade: C

Premessa: questo non è un locale, sono trucks e carts che si spostano in giro per la città (potete consultare il loro sito, la pagina facebook o quella twitter per essere sempre aggiornati su dove si trovino). Servono belgian wafels PARADISIACI. Dolci o salati, grandi o mini. In più hanno bevande di vari generi. Spesso hanno delle “special edition” in prova, ed usano i clienti come cavie. :D I wafel-guys sono solitamente giovani e simpatici, sempre propensi a fare due chiacchiere gioviali. I prezzi sono medi, e il prodotto merita decisamente! In più, sulla pagina facebook ogni giorno vi dicono in che modo avere un topping gratis: per esempio, la richiesta di oggi è quella di fare una danza anti-pioggia. Suggerisco caldamente almeno una visita, e sappiate che già col wafel + maple syrup potete raggiungere i vertici del piacere! I'll miss them sooo much!
Voto: 10
Sanitary inspection grade: non pervenuto
 
Non è un ristorante, non è una bakery, non è un bar, ma merita un posto d’onore in questo elenco: è il mio supermercato di fiducia. Ho iniziato a frequentarlo per comprare frutta e verdura, che mi sembravano più fresche ed economiche che in altri posti, poi piano piano ho provato altri prodotti, e mi sono innamorata. Avete presente quei negozi dove entrate e vorreste comprare tutto? Ecco. I prodotti – quasi tutti a marchio Trader Joe’s – sanno di America, ma di America sana: biologici, senza conservanti, con coloranti ed aromi naturali anziché artificiali. Per i nostalgici della madrepatria, niente paura: potrete trovare anche prodotti italiani, tipo parmigiano, affettati e pasta fresca ripiena. Per il resto, c’è di tutto e di più. Fatevi tentare e sperimentate quello che vi ispira: potrei elencarvi una miriade di prodotti che adoro, ma mi limito al migliore e al peggiore. Non perdetevi assolutamente la torta al cioccolato “Patisserie”: strati di pan di spagna al cioccolato intervallati e ricoperti di crema al burro al cioccolato… posso dirlo? È orgasmica (e non so nemmeno se questa parola esiste, ma rende l’idea :P )! Evitate invece il minestrone in lattina, che è orribilmente dolce – l’unico prodotto di Trader Joe’s che non mi è piaciuto affatto. I prezzi sono bassi (a parte qualche prodotto particolare) e il bello è che – per una volta – quelli che vedete espressi sono già comprensivi di tasse, yay! Altre note positive:
-         c’è una “sample station” in cui, ad orari prestabiliti, fanno assaggiare a rotazione i loro prodotti;
-         la “crew” è quasi tutta composta da giovani strambi e simpatici (ed alcuni moltomamoltocarini), che si intratterranno volentieri in chiacchiere nei momenti non troppo incasinati;
-         anche se il negozio è affollatissimo e la fila per le casse inizia all’ingresso (sì, capita spesso), non disperate: in realtà è scorrevolissima grazie al loro sistema di “smistamento”.
Ah, di fianco al supermercato normale c'è il negozio di vini: ne potete trovare davvero di tutti i tipi, e per tutte le tasche... personalmente ho provato un bianco della California, che costava 4$ e qualcosa ed era buonissimo!
In conclusione, come si può notare, adoro questo posto, e sarà una delle cose che mi mancheranno di più una volta tornata a casa!
Voto: 10

14 commenti:

  1. Io vorrei andare al bbking x il brunch con gospel. Unto intendi x caro? Mi par che ti venga proprio bene la cronaca dei restaurants! Baci zietta

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  2. Per caro intendo che costa 40$ più tasse.
    Ma ti vorrei ricordare che vedendo la foto di quello che ho mangiato hai commentato qualcosa tipo "Che schifo!!!" :P

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  3. Oddio, ma quanti chili si possono mettere su mangiando queste porzioni enormi??

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  4. Ehm... tanti, purtroppo! -.-'
    Notavo proprio in questi giorni che le mie gambe sono rimaste esattamente magre com'erano, mentre mi sono spuntati cuscinetti sui fianchi e maniglie dell'amore... pavura vera!!!

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  5. Ari sto giusto preparando gli ingredienti per la pasta al forno vegetale x domeica che vengono a trovarmi i tuoi parents e annessi e connessi da via braccesca 15!!! Edi. Per le maniglie tue ci scommetto che saranno invisibili...

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  6. No le mie maniglie si vedono eccome, chiedi ai miei jeans!!
    La pasta al forno vegetariana... mannaggia a voi, la voglio anche io!!!

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  7. L'Ellen's Stardust mi ispira parecchio!

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  8. E' veramente un posto caratteristico, della serie che entri dentro per una fetta di torta e ci rimani almeno tre ore... "dai dai l'ultima canzone poi usciamo"... sì, come no! :D

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  9. Ah! Ora che finalmente ho imparato a mettere i commenti senza incasinarmi, ti dico che sto post è fighissimo e che dà un sacco di dritte utili e che sarà la mia bibbia gastronomica per i prossimi mesi!
    Io, intanto, sono entrata nel tunnel del chai latte! Non ne posso fare a meno! :D A domani sera!

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  10. Il chai latte ancora lo devo provare... e voglio provare anche il bubble tea che mi inquieta ma contemporaneamente mi incuriosisce un sacco!
    Sono molto molto felice che ti piaccia il post (ed onorata del fatto che diventi la tua bibbia gastronomica :D ), stasera se riesco aggiungo qualche locale nuovo!
    A domaniiii!

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  11. ciao mi potresti dire la pizzeria "Motorino" dove sei stata dove si trova?
    grazie!!!

    Lory

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  12. Ciao!
    La pizzeria Motorino si trova su Graham Avenue, a due passi dalla fermata Graham sulla linea L.
    Comunque se clicchi sul link ti si apre il loro sito, con tutte le informazioni dettagliate :)

    Buona giornata!

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  13. grazie mille!! allora me la consigli si mangia bene? e si spende il giusto?

    Lory

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  14. Si mangia molto bene! E si spende il giusto... sempre tenendo conto del fatto che qua la pizza costa di più che in Italia!
    Un'altra pizzeria molto molto buona che ti posso consigliare è Roberta's, che trovi sempre qui nel mio elenco ;)

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