martedì 28 dicembre 2010

Analisi socio-cultural-personale di queste vacanze di Natale

Ci ragiono su, con un pò di curiosità, per capire quanto questo mio Natale (e compagnia bella) sia stato realmente atipico.

Non è periodo natalizio-festivo, senza:

1) I TUOI. Lo dice il proverbio, lo dicono gli Elii: "Christmas with the yours, Easter what you want". E invece per me quest'anno sarà il contrario. La famiglia è importante, è vero, e ognuno ci mette del suo per rendere le festività veramente... festive. E tradizionali. Ma va bè, l'importante è pareggiare i conti. Quest'anno, Natale con chi vuoi e Pasqua con i tuoi!

2) IL PANDORO. Qua ho trovato il panettone, ho trovato quegli ibridi pieni di creme e cremine che non mi sono mai piaciuti, ma non ho trovato il pandoro. Probabilmente se andassi ad Eataly lo troverei, ma tanto ormai il giorno di Natale è passato, posso resistere. Comunque, per la vigilia mi sono pappata un bel tiramisù che sapeva proprio di casa - grassa consolazione!

3) I CAPPELLETTI. Quelli della nonna, supersaporiti, col brodo buonissimo, che anche solo a scriverne fanno venire l'acquolina in bocca. Talmente inimitabili che non ha nemmeno senso cercarli - sempre da Eataly perchè non saprei dove altro guardare - nè tentare di farli a mano. Tanto, senza il formaggio giusto, non verrebbero nemmeno lontanamente simili. E allora ci si accontenta di vederli in foto...

4) LE DECORAZIONI. Quelle di sicuro non mancano! Appena passato il Thanksgiving, nei negozi e nelle case s'è vista una più o meno repentina trasformazione... sono apparse lucine e decorazioni di ogni tipo, alcune davvero originalissime! Nella mia casa sono arrivate tardi, ma alla fine ce l'ho fatta a renderla un pochino natalizia... se dovevo aspettare il mio coinquilino, che aveva detto che se ne sarebbe occupato, stavo fresca! Ma che Natale è senza lucine e company?!

5) ALMENO UNA CENA CON GLI AMICI. Questa ce l'ho! L'ho organizzata apposta qui nella mia casina broccolina, con una bella manciata di amici e conoscenti. Ci voleva proprio, è stata la serata più "tradizionalmente" festiva che abbia trascorso finora.

6) IL VISUAL GAME con Marco e i suoi. Che poi può anche essere Trivial o Risiko, ma insomma. Il concetto è ritrovarsi il 25 o 26 intorno ad un tavolo a giocare tutti insieme e mangiare noccioline/popcorn/patatine come se non si fosse ancora pieni dal pranzone coi parenti. Questa è veramente una pietra miliare delle feste di Natale, e devo dire che è una delle cose che mi sono mancate di più.

7) qualche foto col BERRETTO DI NATALE E I MIEI CANI. Ci sono sempre quelle foto, fatte durante l'apertura dei regali sul divano. Berretto in testa agli umani con cani in braccio, o umani che tentano di ficcare il berretto in testa ai cani mentre quelli si divincolano. L'anno scorso la Paciu era una batuffolina, quest'anno magari ha tirato giù l'albero, chissà. Toffee invece di sicuro se n'è stato bello tranquillo a semi-ronfare, a meno che non siano apparsi peluche o calzini strani che ha scambiato per nemici da attaccare.

8) L'ANSIA DA CAPODANNO. Speravo di risparmiarmela quest'anno, essendo a New York, ma vedo che è una costante universale. Nessuno sa mai cosa fare il 31... possibile che sia così anche qua?! Sia ben chiaro: io voglio andare a Times Square. E allora l'ansia da dove nasce, direte voi? Ovviamente dal fatto che nessuno vuole venire con me!!! Chi l'ha già fatto in passato (pochisssssssssssssssimi) non ci vuole tornare per il troppo caos e il gelo, chi non l'ha mai fatto (tutti gli autoctoni + qualche straniero) lo esclude per principio perchè è una cosa da turisti. E va bè. Se proprio devo, mi rassegno e cambio programma. Ma ora il punto è: quale programma?! Perchè chiaramente ci sono un milione di proposte in questa città... ma non so minimamente in base a cosa decidere. Mi aiuterebbe sapere per lo meno con chi sarò la notte di capodanno. E invece ciccia, mi sa che anche quest'anno si deciderà all'ultimo...

9) IL BUON ANNO. Non l'augurio in generale, ma il buon anno come lo intendiamo noi e i nostri vicini. Svegliarsi non troppo tardi, perchè parenti e vicini vengono a casa ad augurare un buon anno nuovo... tradizione vecchia che mi sa che ormai portiamo avanti solo noi. :D Però irrinunciabile, da quando sono nata è sempre stato così, anche quando ho storto il naso perchè non avevo voglia di alzarmi prima di pranzo! Fra l'altro questa usanza fornisce highlights del tipo che i miei cani saltano addosso a Strocchi e gli lavano le orecchie con precisione certosina... volete mettere?!

10) LA BEFANA. Ogni anno dovrebbe essere l'ultimo, ma evidentemente la befana in questione si diverte un sacco e non ha ancora smesso di ficcare in quei calzini azzurri l'impensabile - più che altro oggetti trovati in casa e qualcosa da mangiare preso dalla dispensa - per poi lasciare sempre messaggi "criptici" in mezzo al tavolo della cucina, per assicurarsi che non dimentichiamo le calze appese al camino. Mi pare di aver capito che negli Stati Uniti l'epifania non si festeggi proprio... dopo capodanno, le feste sono belle che finite! Ma io quest'anno sono fortunata, ho una befanina personale che arriverà il 6 gennaio... con l'aereo, invece che con la scopa, ma va bene lo stesso!

11) ALMENO UN PO' DI NEVE. Bè, direi che di quella ce n'è in abbondanza. Ma su questo argomento tornerò uno dei prossimi giorni...

Insomma, facendo un bilancio della serie "celò-mimanca" (fra l'altro anche questo modo di dire mi ricorda il Natale), cinque cose ce le ho, cinque mi mancano, e una non ce l'ho ma la pareggio a Pasqua.
Pari e patta!
E vissero tutti festosi e contenti.

lunedì 27 dicembre 2010

Storm of sugar and snow

Sono state due settimane intense e bellissime.

Capita, quando ti viene a trovare una delle tue migliori amiche con moroso in allegato, e tu vuoi divertirti a far loro da guida e contemporaneamente da collega turista! Magari conciliando il tutto, per la prima settimana, con tirocinio e lavoro. E gelo. Perchè bisogna considerare che anche il gelo gelidissimo che ha avvolto New York in questo periodo è fisicamente ultra stancante.

E così ci si ritrova a correre da un angolo all'altro della city per godersela il più possibile, ed effettivamente si riesce a fare praticamente tutto ciò che ci si era proposti... anche se si arriva a sera spappolati come se si fosse stati in un frullatore. Ma soddisfatti, con la fotocamera piena di centinaia di foto, lo spirito pieno di sensazioni uniche e la pancia piena di cibo ottimoabbondanteeciccioso.
Eh sì, perchè - siccome noi siamo personcine golose - ad ogni attrazione turistica abbiamo fatto corrispondere anche un'attrazione gastronomica! Metteteci anche che c'era il Natale di mezzo, e il gioco è fatto.
Risultato? Probabilmente sono ingrassata più in queste due settimane che nei tre mesi precedenti... sui due piccioncini non mi pronuncio, ma di sicuro almeno la mia patatina (fritta) di scorpacciate se ne è fatte tante quante me! :D

Insomma, due settimane da trottole impazzite, ma piacevolmente piene di zucchero, sia in senso letterale che figurato - e per fortuna che esistono le amiche! :)

...poi, quando tutto finisce, il Natale passa, il tempo della dieta (si fa per dire) appare all'orizzonte, e ti vuoi almeno consolare con un pò di sano relax, arriva lui: lo snowstorm!

Ti svegli la mattina e inizi a pensare cosa fare della tua giornata, quando il tuo coinquilino ti dà il buongiorno dicendoti che se vuoi andare in lavanderia ti conviene farlo in fretta, perchè nel giro di qualche ora una tempesta di neve sommergerà la città. E tu pensi "E che sarà mai un pò di neve... vorrà dire che andrò il lavanderia domani, quando si sarà placata".
Sì...
...no! Non funziona così. Non qui, non quando qualcuno da qualche parte decide di rovesciare tutta la neve che aveva in soffitta esattamente su New York. E di farlo in un turbinio continuo di vento che lancia nuvole di ghiaccio bianco in tutte le direzioni.

Sono uscita giusto in tempo per comprare un pò di medicine - perchè ovviamente se non ci si ammala per Natale non è abbastanza divertente - poi sono tornata in casa. E basta.
Oggi volevo uscire a fare qualche foto in giro per il quartiere, perchè la quantità di neve caduta è veramente impressionante, e il vento l'ha posizionata in maniera ancora più stupefacente. Però mi sono resa conto che non ho stivali da neve... e con quelli da pioggia, dopo un nanosecondo mi si stavano già gelando i piedi. No bueno, contanto che sto cercando di guarire da un super raffreddore con controfiocchi (per restare in tema).
Insomma, ho scattato alcune foto rimanendo sui gradini di casa, magari domani ritento.

In conclusione, le tempeste di neve sono ottime per concedersi il tanto agognato relax... un pò meno per la questione lavanderia, dato che non ho più niente di pulito.
Va bè che, a conti fatti, non devo mica uscire. It's not a big deal after all! :)

(per i curiosi: ho caricato taaaaaaaaante foto delle due settimane in compagnia e qualche immagine della neve in questo album e quest'altro album)

domenica 5 dicembre 2010

Matrimonio a New York: post "tecnico" per chi vuole realizzare il proprio sogno

Volete sposarvi, ma non amate i matrimoni tradizionali? Non avete a disposizione dieci/ventimila euro per pagare vestito, fioraio, fotografo, banchetto luculliano per duecento invitati e chi più ne ha più ne metta? Desiderate una giornata ad effetto che sicuramente resterà impressa in voi e in tutti i vostri amici (anche quelli non presenti)? O più semplicemente: avete sempre sognato di sposarvi a New York?!
…allora, questo è il post(o) che fa per voi!

 
Sposarsi nella Grande Mela non è difficile e dispendioso come si potrebbe pensare… anzi, tutt’altro!
I film ci hanno sempre mostrato i matrimoni-lampo di Las Vegas, improvvisati su due piedi nel bel mezzo di notti troppo alcoliche, ma pochi sanno che anche a New York ci si può sposare senza troppo preavviso… non è una pratica “estrema” come quella di Las Vegas, ma è comunque una soluzione veloce alla portata di chiunque.
Della serie che, volendo, se una domenica sera in un bar conoscete la vostra anima gemella e lunedì decidete di sposarvi e fate richiesta per la licenza, 24 ore dopo potete ufficializzare la vostra unione! Non male, eh?

A parte questo scenario improbabile (ma non impossibile!), in ogni caso, se semplicemente avete deciso – per qualsiasi motivo – di unirvi in matrimonio a New York invece che in Italia, ecco alcune linee guida che potrebbero tornarvi utili.


Prima di tutto, considerate che per organizzare bene ogni cosa vi ci vorranno circa tre mesi – un po’ di più se decidete di fare tutto da soli, un po’ (o molto) meno se preferite farvi aiutare.

La parte più complicata è la questione burocratica, per cui il suggerimento è quello di informarsi molto bene su tutti i dettagli, i documenti e i passaggi fra un ufficio e l’altro. Se foste cittadini americani sarebbe tutto più semplice, ma se siete cittadini italiani avete bisogno di qualche documento in più, per far sì che il matrimonio sia riconosciuto e valido anche in patria.
Potete trovare tutte le dettagliatissime informazioni al riguardo in questo sito.

Contemporaneamente, iniziate a pensare in che periodo dell’anno volete sposarvi: prima sceglierete la data precisa, prima potrete prenotare il biglietto aereo… e facendolo con un certo anticipo risparmierete un po’, che non fa mai male.
Fatevi un’idea anche di chi vorrete con voi in questa occasione, in modo da avvisare tutti in tempo utile perché possano effettivamente partecipare.

Dopo che avrete prenotato volo ed albergo come per qualsiasi altro viaggio, arriverà la parte divertente – o stressante, a seconda dei punti di vista!

First of all: il dilemma del vestito (della sposa). Comprarlo in Italia e portarlo in valigia, o cercarlo direttamente una volta giunti a destinazione? Il mio suggerimento è quello di optare per la seconda soluzione! Sia perché con alcuni accorgimenti potrete trovarlo a molto meno delle centinaia di euro che servirebbero in Italia, sia perché una volta che decidete di propendere per un matrimonio “alternativo”, tanto vale che anche il vestito sia originale!
Ovviamente, anche a New York esistono i classici negozi di abiti da sposa, ma vi consiglio di buttarvi su qualcosa di più semplice (a livello di realizzazione – e dispendio economico, non necessariamente di stile): provate a cercare da Macy’s, oppure osate ed uscite dagli schemi, spulciando nei meravigliosi H&M, Forever 21, Zara… senza dimenticare che l’abito giusto per voi potrebbe nascondersi dove meno ve l’aspettate! Insomma: non escludete nessuna opzione, fatevi guidare dalla fantasia. 


Contemporaneamente alla ricerca del vestito, bisogna che vi occupiate dell’organizzazione del matrimonio vero e proprio, ovvero della fase post-cerimonia.
La cosa migliore è cercare di chiarirsi le idee in modo da restringere il campo delle possibilità… all’inizio vagliatele mentalmente tutte, fate il punto dei vostri sogni e poi sceglietene alcuni su cui concentrare le ricerche. Siccome dovrete iniziare i lavori online, tenere aperte 10 diverse possibilità sarebbe troppo dispersivo… secondo me, il criterio migliore da usare per fare questa selezione è quello di dar retta soltanto ai vostri desideri. Non escludete un’idea a prescindere, solo perché pensate che sia troppo costosa o impossibile da realizzare. Potenzialmente, niente è impossibile - in particolare a New York - quindi non ponete limiti all’immaginazione!
Una volta che avrete circoscritto le idee, documentatevi online cercando di capire se, come e dove siano realizzabili. Usate Google, scovate siti web ma soprattutto forum, blog o comunque pagine in cui ci siano recensioni degli utenti. Potrete non condividerle, ma solitamente sono un ottimo indicatore a cui affidarsi!
Nella fase di scelta finale (per esempio per quanto riguarda ristorante, torta, fotografo, trucco, parrucco, cose particolari da fare durante la giornata) vi potrebbe tornare utile avere un contatto concreto a New York, una vostra “estensione” che possa arrivare là dove voi – stando in Italia – non potete.
Inoltre, la cosa migliore è probabilmente arrivare in the Big Apple circa una settimana prima della data del matrimonio, in modo da poter concludere personalmente l’organizzazione dei dettagli.

Chi sono io per dare tutti questi consigli? Nessuno, se non una persona che ha appena aiutato un’amica a realizzare il proprio sogno di sposarsi a New York e di vivere momenti indimenticabili!
La sua storia l’ho raccontata QUI, date un’occhiata se volete avere un’idea di come i desideri si possono trasformare in realtà.


A breve aggiornerò questo post con un paio di link, quindi stay tuned se siete interessati. ;)

*** Come avevo promesso, ecco qui il primo link: un'intervista doppia agli sposi, che ho realizzato io e che è stata pubblicata poi da NUOK, sito che vi consiglio di spulciare e leggere... e di seguire cliccando "mi piace" sulla sua pagina facebook, nel caso abbiate un account!
La seconda apparizione in un altro luogo virtuale la potete trovare qui, ovvero nel blog we:plan, ideato da un'originale wedding planner di Bologna che mi ha chiesto di scrivere un contributo su questo matrimonio anticonvenzionale! :) ***
E, se avete bisogno di qualcosa, chiedete pure... al momento posso dichiararmi esperta del settore ristoranti/dolci e torte, ma dopo quest'esperienza sono abbastanza ferrata anche negli altri ambiti!

venerdì 3 dicembre 2010

Matrimonio a New York: post per i curiosi

Ieri era il grande giorno, quello del matrimonio di Teresa (un'amica d'infanzia che non vedevo da 10 anni) e Paolo, che hanno unito l'utile al dilettevole e sono venuti a sposarsi a New York!

Premessa: ho scritto un POST più "tecnico" sull'organizzazione vera e propria, nel caso qualcuno fosse interessato... questo è il post per amici e parenti curiosi che non vedono l'ora di sapere com'è andata! :D

E' andato tutto benissimo, ne stavamo parlando anche oggi e ci siamo stupite di quanto la giornata sia filata via liscia... (mi limito a parlare della giornata del matrimonio vero e proprio, se no è la fine... potrei scriverci su un romanzo!)

Non me ne voglia lo sposo, ma la primissima cosa da dire è che la sposa era bella, bellissima! Della serie che credo che un pò tutti gli uomini che abbiamo incrociato ieri se la sarebbero volentieri sposata... in particolare, per strada ne abbiamo incontrati due di cui uno se l'è completamente e ripetutamente mangiata con gli occhi, e l'altro l'ha fermata per chiederle se fosse un'attrice.
Le foto rendono relativamente, ma giusto per dare un'idea:
Comunque, hanno ricevuto talmente tanti complimenti, festeggiamenti e congratulazioni da perfetti sconosciuti, che hanno fatto il pieno di energie positive per un annetto buono!

La cerimonia di per sè è durata un paio di minuti, giusto il tempo di dire "I do" e di scambiarsi gli anelli! Ma per fortuna siamo stati lasciati da soli nella cappella del City Clerk per una decina di minuti, e ci siamo divertiti a fare servizi fotografici, video, entrata con la marcia nuziale in sottofondo... insomma, un pò di casino in allegria!
Nonostante la velocità, l'emozione non è mancata... posso testimoniare che la commozione si leggeva sulle facce di tutti, mamme in primis.
Poi è iniziato lo spargimento dei confetti: la mamma della sposa ne aveva portato un sacchetto e ne ha offerti un pò a tutti... e fu così che alcuni newyorkesi eletti poterono assaggiare una delle prelibatezze della pasticceria Dolci Peccati (e chi la conosce, sa!).

Dopo un pò di giri per uffici vari, che ci hanno portato nel bel mezzo di Wall Street, è arrivato il momento clou... perchè dovete sapere che i genitori degli sposi non sapevano come la giornata fosse organizzata! Sapevano soltanto che ce ne eravamo prese cura Teresa ed io... quindi, dopo la burocrazia, non sapevano cosa li aspettasse precisamente.
...ad esempio, non potevano immaginare che avessimo prenotato una limousine! E così, sono andati a fare una passeggiata nei dintorni, e una volta tornati hanno raccontato di aver visto una limo incastrata ad un angolo della strada, che non riusciva ad entrare perchè la curva era troppo stretta... ma non sapevano che quella limo era proprio la nostra!
Infatti dopo un pò di peripezie, quando siamo riusciti a capirci con l'autista, l'auto è arrivata davanti a noi e il babbo della sposa ha commentato "Ecco, sono venuti a prenderci" (della serie "Sì, magari..."), e lei ha risposto candidamente "Sì babbo, infatti, sono venuti a prenderci, è la nostra!". Dovevate vedere la sua faccia. :D
Chi conosce Massimo sa che non sta zitto un attimo che sia uno. Ecco... da quel momento in poi ha perso le parole, è rimasto inebetito!
E non immaginava che non era finita lì...

L'auto ci ha portato in giro per la città per tre ore, in modo che il fotografo potesse scattare in alcuni dei posti più belli di New York... per fortuna ieri c'era il sole (e non il diluvio con raffiche di vento che c'era stato il giorno prima), anche se l'aria era gelida e la povera Teresa era super spogliata!
Siamo stati sotto il Brooklyn Bridge (lato Bk), in due location a Central Park e a Times Square... tanto gelo, ma tantissime belle foto!

Aneddoto: passando di fianco a Central Park abbiamo avvistato della neve ammucchiata sotto gli alberi, e non capivamo come fosse possibile... al che abbiamo strolgato (romagnolismo) un pò ed abbiamo capito che avevano appena finito di girare alcune scene di un film! Anche dentro il parco e a Times Square abbiamo trovato residui di scene (neve, abeti di natale pieni di lucine accatastati uno sull'altro, scatoloni di cavi e macchinari)... quindi se nell'estate/autunno 2011 vedremo uscire al cinema un film ambientato a New York d'inverno, sapremo che alcune scene sono state girate nel giorno del matrimonio della Teresa e Paolo! :D

Ah, altro dettaglio: nella limousine c'era anche una bottiglia di champagne rosé, per brindare... roba da veri signori... un pò meno da signori era la nostra voglia di tirare giù i finestrini e rispondere ai passanti (che ci fissavano invidiosi - come succede sempre ai turisti che vedono passare le limousine) tirandocela perchè noi eravamo in limo e loro no! :D Ma non l'abbiamo fatto... non più di tanto, almeno. :P

Dopo il tour e le ultime foto a Times Square, era ora di andare al ristorante. La seconda grande sorpresa della giornata... tutti e tre i genitori erano preoccupati per il freddo, la stanchezza, la lontananza del locale, i mezzi di trasporto... e noi a dire di non preoccuparsi, che il posto era vicino. Ah, fra parentesi il babbo della sposa era pronto a tutto pur di farmi parlare, ma ho tenuto la bocca chiusa tutto il giorno!
E quindi, quatti quatti, abbiamo camminato verso la nostra meta: il ristorante The View che, per chi non lo conoscesse, è un locale - al 48esimo piano di un grattacielo - la cui particolarità è che... gira! Così offre una visuale mozzafiato di Manhattan a 360°...
Luogo perfetto per un'occasione speciale come questa!
Abbiamo mangiato benissimo (e tanto), ma non mi soffermo sul cibo che se no c'è chi mi sgrida perchè parlo sempre di quello. Dico solo che lo stile tende alla nouvelle cuisine, ma con porzioni più abbondanti (molto, in realtà, anche se ad occhio non sembra). Piatti super creativi sia come abbinamenti che a livello visivo e di costruzione, veramente ma veramente buoni dall'antipasto al dolce!
Servizio extra-cordiale, tanto che alla fine della serata la sposa ha regalato al nostro cameriere una bella manciata di confetti, e lui è stato talmente contento che poi ha regalato a sua volta una tortina al cioccolato carinissima! (perchè, fra parentesi, oltre che essere il giorno del matrimonio, era anche il compleanno dello sposo)
Insomma, locale veramente fantastico che consiglio vivamente a chi cerchi qualcosa di davvero speciale a New York!

Dopo tutto ciò, eravamo distrutti, tutti.
Erano circa le 20.30, ma eravamo in piedi dalla mattina presto ed è stata una giornata intensa... per cui il richiamo del letto era molto forte per ognuno!
I genitori, imperterriti, sono andati a fare un pò di shopping prima di tornare in albergo. Io ho accompagnato gli sposi a Times Square a fare ancora qualche foto - e lì abbiamo improvvisato anche il lancio del bouquet, anche se ero l'unica candidata ad afferrarlo... ma nonostante ciò non ce l'ho fatta al primo tentativo! In mia discolpa, devo dire che è arrivata una folata di vento che ha spostato la traiettoria dei fiori... altrimenti li avrei presi! Comunque ora sono qui che mi guardano, appesi all'asta della tenda... non mi resta che trovare l'uomo giusto e sposarmi entro l'anno! Anzi, potrei farlo intanto che sono qui, quindi entro la fine di marzo!
Prego, se qualcuno volesse offrirsi si faccia pure avanti...

Insomma, cavolate a parte è stata proprio una bella giornata: piena, felice, direi quasi perfetta!
Spero di aver soddisfatto tutte le curiosità di mamme, parenti, amiche, zie, nonne e chi più ne ha più ne metta... casomai se manca qualche dettaglio chiedete, e vi sarà raccontato!

Le foto le trovate QUI! (album aggiornato)

Qui potete trovare il post "tecnico", in attesa di un paio di sorprese in altri luoghi virtuali...
...come per esempio questa intervista doppia agli sposi, che è stata pubblicata su NUOK, un sito che consiglio a tutti di spulciare e seguire assiduamente! :)
O come il mio post sul blog we:plan, creato da un'originale wedding planner di Bologna che mi ha chiesto di scrivere un contributo su questo matrimonio anticonvenzionale! :)

Concluderei con un bel: EVVIVA GLI SPOSIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!