venerdì 11 marzo 2011

Il motore dell'economia americana? La manicure!


Ebbene sì, i “nail salon” a New York sono tanti quanti gli Starbucks… ce n’è uno ad ogni angolo! 
Gestiti per la maggior parte da cinesi o sudamericani, sono più o meno fashion, più o meno moderni, più o meno costosi, ma tutti frequentatissimi. Il prezzo della manicure è talmente basso (intorno a casa mia circa 7$), e i nail salon sono talmente diffusi, che resistere alla tentazione è veramente dura… inizi proprio a sentire l’assoluto bisogno di andare a farti dipingere le unghie! Per esempio, in Italia a me non è mai passato nemmeno per l’anticamera del cervello di andarmi a fare la manicure. Qua, invece, non ho resistito e mi sono trasformata in una ragazza vanitosa con le unghie colorate! (mai come le vere newyorkers comunque, che rinnovano il colore tutte le settimane)
La prima volta mi sono fatta trascinare dall’amica che si è sposata qui: con la scusa che lei voleva farsi la french per il matrimonio, l’ho accompagnata in un salone di cinesi vicino a casa e mi sono concessa questo “lusso”. Al grido di “Piccacàla!” (che poi voleva dire “Pick a color – scegli un colore”) da parte di una delle ragazze del centro, ho scelto la tinta più neutra che si potesse. Non so perché, ma avevo un certo timore nei confronti di questa pratica esotica.
Il risultato mi ha soddisfatto, e devo dire che la sensazione di affidarsi a qualcuno e farsi coccolare anche per una cavolatina del genere è piacevole. Però, sono giunta alla conclusione che non ha senso andare a fare la manicure se poi ci si fa mettere lo smalto color “unghia naturale”.
Allora, la volta successiva sono andata con la mia Paciu in un salone diverso, sempre vicino a casa ma stavolta gestito da sudamericane molto più calde e rassicuranti delle cinesi (per lo meno capivo cosa mi stessero dicendo). Fra l’altro, i loro smalti avevano nomi molto creativi per identificare i colori (mi è rimasta impressa la nuance “Big bag theory”): così, siamo uscite dal salone con le unghie color sorbetto alla fragola (la Paciu) e Maks, ovvero un bel rosso (io). Molta molta satisfaction.
Dopo di che ci sono tornata oggi per la terza volta, con l'Ilaria, in un posto ancora diverso dai primi (casa mia è circondata di nail salons!), di nuovo gestito da cinesi. Ho scelto uno smalto lilla che poi, purtroppo, sulle unghie si è rivelato più tendente al rosa. E io non sopporto il rosa. Ma va bè, mea culpa. Meno mea culpa invece è il fatto che la tipa mi ha messo lo smalto un po’ come me lo potrei mettere io… cioè abbastanza alla cavolo. Mmmh, c’è di meglio sulla piazza!
Buoni propositi per l’immediato futuro: prima di ripartire per l’Italia, torno dalle sudamericane e mi faccio manicure (voglio le unghie azzurre!) e pedicure.
Sarò comunque malinconica, ma almeno lo sarò in modo molto fashion.

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