sabato 1 gennaio 2011

New York craziness!

First of all, approfitto di questo post per augurare a tutti un buonissimo 2011, carico di positività sottoforma di tutto ciò che più desiderate! Spero che sia iniziato col piede giusto…
…per quanto mi riguarda, il mio 2011 è cominciato all’insegna della totale pazzia americana, o per lo meno newyorkese!
Lasciate che vi racconti…

Dopo aver comprato un vestito stupendo, aver vagliato ottomilioni di possibili party con djset, musica live, champagne, ricchi premi e cotillons, essermi fatta venire l’ulcera e la depressione e poi di nuovo l’ulcera per trovare una soluzione alla temibile questione “checcavolofaccioacapodanno?!”, è accaduto questo: sono rimasta a casa. Ma non un rimanere-a-casa qualunque. Sono rimasta a casa perché stavo aspettando un amico… il piano era quello di andare a bere qualcosa e poi tentare di avvicinarsi a Times Square. Fra l’altro ero particolarmente felice del fatto che qualcuno si sarebbe unito a me in questo piano last minute, scelto fra tutte le altre opzioni perché era la più newyorkese… e ho deciso di approfittarne, dato che non sarò qui per sempre.
Insomma, l’amico doveva arrivare alle 21, ma so che è sempre in ritardo di almeno un’ora, quindi ho atteso pazientemente guardando in live streaming il delirio di Times Square… che poi, a dire la verità, assomigliava moltissimo alla trasmissione che fa Carlo Conti in diretta da Rimini per capodanno, solo più in grande. E con gente come i Backstreet Boys a cantare sul palco!
*** Parentesi: odio atavico verso quelli che mandavano in onda la trasmissione, che invece che farmi vedere la performance dei BSB hanno osato propormi tre sfigati australiani… gli ho mandato tanti di quegli accidenti che sicuramente hanno passato l’inizio del 2011 con un mal di pancia fulminante! I BSB sono stati e resteranno sempre il mio primo grande amore musicale – e non. E nonostante fossi chiusa nel mio appartamento, non sono mai stata così vicina a loro come ieri sera! Son soddisfazioni! :D Chiusa parentesi. ***

Insomma, alle 21 mi ha chiamato il mio amico. Mi ha detto che avrebbe fatto un pisolino e mi avrebbe richiamato alle 22, per decidere il da farsi, ma che di sicuro voleva accompagnarmi nel mio “capodanno speciale”. Ah-ha. Sto ancora aspettando la telefonata, e sono le 17.50 del giorno dopo.
Gli “amici” newyorkesi sono così: meglio non fidarsi! Non ho idea di cosa sia successo, nel frattempo gli ho mandato svariati sms ma non ho ricevuto risposta… a questo punto, fatti suoi.
Ieri sera ero parecchio adirata comunque. Se c’è una cosa che mi sta sulle balle, è quando qualcuno mi dice che farà qualcosa, e poi semplicemente sparisce nel giro di un nanosecondo come niente fosse. Ma allora taci, che è meglio! Taci, che mi faccio un piano alternativo per i fatti miei!

Alla fine sono partita da sola alle 22.40. Ovviamente era troppo tardi per avvicinarsi a Times Square, ma il countdown l’ho visto in un megaschermo in lontananza, da Columbus Circle. C’era un sacco di gente più o meno sobria, più o meno bardata con cappellini e occhiali luminosi a forma di 2011, più o meno autoctona.  Un sacco di gente che come me non aveva piani migliori che fermarsi in mezzo ad una strada per aspettare la mezzanotte. L’unica differenza era che loro erano tutti in compagnia, io no. Ma lì per lì non è che me ne fregasse molto, in fin dei conti mi bastava guardare il viavai e le facce dei poliziotti stremati per divertirmi… il bello di New York è anche questo: te la godi in ogni modo!
Poi, allo scoccare della mezzanotte, sono apparsi loro: i fuochi d’artificio, direttamente dal cuore di Central Park! E allora, come i topolini che seguono il pifferaio magico, ho iniziato a camminare per avvicinarmi e mi sono addentrata nel parco… era pieno di gente, delirio ma di quello buono, festoso. Il velo di incazzatura è svanito appena sono entrata in quel luogo adorato, tutto ricoperto di neve ed illuminato solo dai lampioni e dai fuochi colorati che continuavano a scoppiare. Effetto bellissimo perché si mischiavano coi rami degli alberi, sembravano essere un tutt’uno col parco.
Amo quel posto, non mi stancherò mai di ripeterlo, e sono felice di aver passato lì i primi minuti del mio 2011.

Poi non starò a dilungarmi sul fatto che anche la metropolitana è impazzita: la mia metro card sarebbe dovuta scadere fra un paio di giorni, e invece puff! Stanotte non ha funzionato. Va bè, fai la fila e comprane un’altra. Puff! Ecco l’aumento della tariffa: non più 89$ ma 104$. E va bè, si sapeva. Ma ecco che puff! La macchinetta non mi accetta la carta di credito, e c’è una fila chilometrica dietro di me. Morale della favola, ho dovuto ripiegare su una card che vale tipo 4 corse e costa 10$. Amen.

Stamattina sveglia “presto” per la prima missione del 2011: Polar Bear Plunge a Coney Island! Avete presente quei pazzi che iniziano l’anno facendo il bagno nell’oceano? Ecco! Ovviamente io ho partecipato solo come spettatore, ma è stato uno SPETTACOLO!
Craziness, pure craziness in Coney Island.
Premessa, per chi già non lo sapesse: Coney Island è l’altro mio “luogo preferito” di New York, insieme a Central Park. Non riesco a scegliere il migliore fra i due, dipende dai giorni.
Fatto sta che a Coney, di base, c’è un’atmosfera tutta particolare. Un altro mondo, un altro tempo. Scendi dal treno, e ti sembra di entrare nella New York di 30 anni fa. Hai l’oceano davanti agli occhi, e il parco giochi più famoso e caratteristico del mondo alle tue spalle. E già questo basterebbe.
Oggi era la mia terza volta lì, ed è stata del tutto originale!
Intanto arrivare e vedere la folla mi ha fatto un certo effetto… della serie “Hey, ma allora non sono l’unica ad amare follemente questo posto, guarda quanti siamo!!!”
Poi, vogliamo parlare della spiaggia ricoperta di neve, sotto un sole accecante? Una poesia!
Infine: la follia. Follia pura! Centinaia di persone seminude, travestite, agghindate in modi astrusi, tutte gioiosamente fuori di testa, tutte lì per un solo motivo: il bagno nell’oceano. Chi per farlo, chi per accompagnare amiciparenticonoscenti nell’impresa, chi per testimoniare la pazzia col sorriso ebete stampato sulla faccia soddisfatta – tipo me insomma. :D
Non so nemmeno come descrivere l’atmosfera, credo si possa capire solo immergendocisi! Immaginate soltanto il luna park che fa da cornice, la spiaggia smisurata mezza ricoperta di neve e mezza sommersa di corpi, alcuni nudi e altri completamente bardati da inverno, il sole in cielo che si riflette sul mare, qualche nativo che gironzola fra la gente con cartelli di protesta contro il progetto per rinnovare Coney Island (io sto con loro, tutta la vita!), gente che corre da tutte le parti esibendo orgogliosa il cartello con scritto “I DID IT”, i gabbiani che volano e in sottofondo il rumore di tante, tantissime e genuine risate, miste a musica che esce da enormi casse (davanti a cui ovviamente c’è gente che balla).
Nota che mi ha fatto un sacco piacere: da Ruby’s, uno dei locali storici e più famosi di Coney Island, nonché l’unico aperto sul lungomare, non servivano alcoolici di alcun tipo. Ok, mettiamo che qualcuno se li fosse portati da casa… ma per la maggior parte, quelle risate erano risate vere. Era ubriachezza interiore, allegria DOC, data dal solo fatto di essere lì.
E anche stavolta, pur essendo da sola non mi sono sentita affatto tale. Mi sono sentita parte del tutto, oggi più che mai. [A dirla tutta non ero veramente, completamente sola. C’era un guerriero insieme a me, inciso sopra una panchina, che mi ha fatto compagnia pur essendo invisibile e che spero un giorno possa ricongiungersi in prima persona con questo suo habitat naturale.]
Coney Island è magica, come Central Park. In mezzo a tutti quei pazzi felici stavo perfettamente bene, e ho di nuovo ringraziato per aver potuto inaugurare l’1/1/11 con un po’ di sana follia.

In fin dei conti, il mio 2011 non è iniziato poi così male… anzi! Se è vero che ciò che si fa a Capodanno lo si farà per tutto l’anno, ci metto la firma! :D

Per non farmi mancare niente, sul treno di ritorno ho incontrato un ragazzo che avrà avuto 20 anni e che stava intrattenendo un discorso lungo e complesso con la custodia della sua chitarra… della serie, only in New York!

P.S.: come sempre, trovate le testimonianze fotografiche sul mio album su facebook

5 commenti:

  1. come essere li'! Grazie Ari
    ma che fine ha fatto l'amico bidonaro????
    baci
    edi

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  2. bellissimo!! sono orgogliosa di te, del fatto che sei riuscita a "girare la frittata" evitando di ascoltare solo l'incavolatura, e che migliri sempre di più la capacità di trasmettere le senzazioni!! (e non ultimo del fatto che giustamente mandi a cag..re l'essere infido!!) kiss kiss!! momy

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  3. @ Edi: l'amico bidonaro si è rifatto vivo come se niente fosse ieri sera, poi l'ho visto per 5 minuti... ma non si è mica reso conto della gravità del bidone!!

    @ Momy: girare la frittata è la mia specialità! Il mio amico bidonaro è solo un amico bidonaro, non un essere infido... però stavolta a cagare ce lo mando, quando ce vò ce vò!

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  4. Grande Ari!!!!

    solo tu...unica!

    Ely

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