mercoledì 13 aprile 2011

Updates

Faccio capolino di nuovo per postare un paio di aggiornamenti!

First of all, sull'interessante blog dell'Agenzia Italia America è stata pubblicata un'intervista a... me! Se avete voglia di leggerla, la trovate qui. Io sono stata felice e onorata di comparire in questo spazio... voi, se volete, fatemi sapere che ne pensate! :)

L'altra cosa che voglio segnalarvi è questo meraviglioso video:

Non l'ho fatto io, ma un'amica conosciuta a New York... godetevelo, è un piccolo capolavoro!

Un abbraccio a tutti!

mercoledì 6 aprile 2011

Last post - goodbye friends!

This is the end, beautiful friend - come dicevano i Doors...

Scrivo questo ultimo post per avvisarvi che il mastodontico post "Fate l'amore con il sapore" è concluso: contiene le recensioni di ben 60 locali (fra bakery, bar, ristoranti ed affini) che ho provato durante il mio soggiorno a New York. Ora sono tutti lì, per voi, per chiunque voglia qualche suggerimento al riguardo da una che è super golosa ma anche molto esigente!

Qui in Italia, ho già iniziato la mia nuova routine con il secondo semestre di tirocinio... finalmente clinica, finalmente bambini e famiglie!
Ho tanti progetti, primi fra i quali quello di affrontare l'esame di stato a fine novembre e di scrivere il mio primo libro... ho le dita che friggono dall'impazienza! :) In più, sto iniziando a collaborare con NUOK, come redattrice di Ravena... venitemi a trovare su facebook!

Non so se in futuro aprirò un altro blog, o riprenderò in mano questo trasformandolo. Può darsi di sì, può darsi di no. Non ne ho idea! Ma mi è piaciuto molto poter condividere questa intensa esperienza con voi, tramite immagini e soprattutto parole, e voglio ringraziarvi tutti per avermi letto - chi una volta, chi ogni tanto, chi costantemente. Grazie per essere passati da qui ed avermi prestato attenzione, spero di essere riuscita a regalarvi un pezzetto di New York come desideravo. Spero che ci ritroveremo, in qualche modo, magari per la prossima avventura...
Ah, sappiate che il mio invito a presentarvi con un commento è sempre valido! Sapere che c'è qualcuno che ha visitato il mio blog dai luoghi più disparati del mondo mi riempie di orgoglio ma anche di curiosità.

Buona vita a tutti!

sabato 2 aprile 2011

New York, in the end

Oggi, nelle pause fra un aereo e l'altro, mi sono messa a scrivere. 

Un paio di settimane fa, in un ristorante di Brooklyn, un amico mi ha posto una domanda: "Secondo te, cos’è che rende New York così unica?”.
Ho saputo immediatamente cosa rispondere: New York è unica perché ha tutto il mondo dentro di sé. Letteralmente. È un microcosmo, una riproduzione in scala di tutti i paesi del mondo, un mosaico composto di tessere tutte diverse. Percorrendo le sue strade, si incrociano segni di tutte le culture: nelle insegne dei negozi, nei ristoranti, nei profumi, nei colori, nei volti delle persone e nei loro accenti. Credo che non ci sia un altro posto simile: penso che la Grande Mela in questo sia il vero ombelico del mondo, un melting pot ricchissimo di sfumature.
E tutto ciò la rende un concentrato di energia in continuo movimento. Lo senti forte e chiaro, semplicemente camminando per le sue strade, ed all’inizio può essere fin troppo travolgente. Ma, in pochissimo tempo, la città ti accoglie a braccia aperte e ti rende parte di sé… una volta che ti immergi completamente, inizi a fluire con quell’energia. La assorbi, prendi il ritmo, ti senti parte del tutto. È per quello che, poi, andarsene è così dura: ti senti sradicato, strappato da un luogo al quale ormai appartenevi, che non è solo un luogo geografico, esterno, ma che ormai ti è entrato dentro e ti scorre nelle vene. Fa male, andarsene da New York. Anche se sai che non è un addio, perché lei continuerà a scorrerti nelle vene e ti richiamerà a sé.
Il bello è che, se sei recettivo, tutta quest’energia non circola intorno e dentro di te a casaccio, ma viene incanalata. Quasi automaticamente, la vedi prendere una traiettoria precisa, poi un’altra, poi un’altra ancora. Se sei recettivo, l’energia non viene sprecata, ma si trasforma e ti trasforma. Dopo sei mesi e mezzo, posso dire che New York mi ha aiutato a reinventarmi. E pensare che non sapevo nemmeno di volerlo fare! È successo tutto naturalmente, io non ho fatto altro che accogliere tutti gli spunti che la città mi ha dato. È come se la città stessa mi avesse fornito gli strumenti per sentire meno la sua mancanza, una volta a casa. Mi ha reso più ricca, così da bilanciare lo scompenso dato dal fatto di tornare in una piccola città di campagna. Essendo più ricca io, saprò osservare la mia città con uno sguardo nuovo, e proietterò su di essa ciò che ho dentro. So che questo accadrà, una volta superato lo strappo iniziale.

Quel giorno, a Brooklyn, il mio amico ha posto anche un’altra domanda: “C’è un’aspettativa che avevi e che è stata tradita?”.
Lì per lì non sapevo come rispondere, mi pareva che ogni aspettativa che avevo fosse stata rispettata, o addirittura superata. Poi mi è venuto in mente: ma certo, avevo una grossa speranza che non si è affatto tradotta in realtà! Ero quasi convinta che New York mi avrebbe regalato anche un grande amore, il ragazzo americano su cui tanto ho fantasticato. Ma probabilmente ho visto troppi film, o forse – come mi hanno detto tutte le americane con cui ho parlato – a New York non ci sono gli americani veri. Dicono che per trovare l’amore non è la città giusta. Eppure, la maggior parte di loro è fidanzata… misteri.
In ogni caso, tutto questo cercare l’uomo giusto e non trovarlo mi ha fornito un sacco di materiale che racchiuderò in un libro. Ed ecco che anche le disavventure possono trasformarsi in qualcosa di positivo! Visto che potenza ha l’energia di New York?

Stamattina, mentre il mio autobus attraversava e lasciava Manhattan, ho pianto. All’aeroporto di Newark, ho lottato con le lacrime per non farle uscire. Sull’aereo verso l’Europa, stessa cosa.
Ora sono all’aeroporto di Monaco, in attesa del prossimo volo, e sentire così poche persone che parlano inglese mi fa un po’ impressione.
Non posso credere che sei mesi e mezzo siano passati così in fretta, devo abituarmi all’idea… ma New York mi accompagnerà, e mi aiuterà.

Leaving New York, never easy - it's pulling me apart
I told you, forever, I love you, forever

Ed ora sono a casa, un pò spaesata. 
Inizia un nuovo capitolo, una nuova avventura... 

venerdì 1 aprile 2011

Leaving New York

Today is the day... e New York è triste, come me, e piange.


It's quiet now
And what it brings
Is everything

Comes calling back
A brilliant night
I'm still awake

I looked ahead
I'm sure I saw you there

You don't need me
To tell you now
That nothing can compare

You might have laughed if I told you
You might have hidden A frown
You might have succeeded in changing me
I might have been turned around

It's easier to leave than to be left behind
Leaving was never my proud
Leaving New York, never easy
I saw the light fading out

Now life is sweet
And what it brings
I tried to take
But loneliness
It wears me out
It lies in wait

And I've lost
Still in my eyes
The shadow of necklace
Across your thigh
I might've lived my life in a dream, but I swear
This is real
Memory fuses and shatters like glass
Mercurial future, forget the past
It's you, it's what I feel.

You might have laughed if I told you (it's pulling me apart)
You might have hidden a frown (change)
You might have succeeded in changing me (it's pulling me apart)
I might have been turned around (change)

It's easier to leave than to be left behind (it's pulling me apart)
Leaving was never my proud (change)
Leaving New York, never easy (it's pulling me apart)
I saw the light fading out
You find it in your heart, it's pulling me apart
You find it in your heart, change...

I told you, forever
I love you, forever
I told you, I love you
I love you, forever
I told you, forever
You never, you never
You told me forever

You might have laughed if I told you
You might have hidden the frown
You might have succeeded in changing me
I might have been turned around

It's easier to leave than to be left behind (it's pulling me apart)
Leaving was never my proud (change)
Leaving New York never easy (it's pulling me apart)
I saw the life fading out (change)
Leaving New York, never easy (it's pulling me apart)
I saw the light fading out (change)
Leaving New York never easy (it's pulling me apart)
I saw the life fading out (change)